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    Scuola sul tavolo del Governo, si valuta obbligo vaccino

    Obbligo del vaccino a scuola sul tavolo del Governo. Per il ministro della Salute Roberto Speranza “nessuna soluzione è esclusa, l’obiettivo è riportare tutti i ragazzi a scuola in sicurezza e in presenza”. L'”obbligo del vaccino per il personale nelle scuole? Sono valutazioni che stiamo facendo in queste ore”, ha affermato Speranza aggiungendo: “La riapertura della scuola senza Dad, se possibile, è una priorità per il governo. Valuteremo in queste ore quali saranno le strade migliori. Dobbiamo lavorare perché con la buona campagna di vaccinazione, oggi abbiamo superato 65 milioni di dosi somministrate, vogliamo tutelare la scuola. Nessuna soluzione è esclusa, l’obiettivo è riportare tutti i ragazzi a scuola in sicurezza e in presenza”. 

    E’ possibile che l’obbligo scatti in base al numero dei vaccinati nelle varie regioni? “Non abbiamo valutato un’ipotesi in questi termini” anche se “ci sono differenze tra regioni: in alcune il tasso è molto alto, in altre è più basso. Di solito le misure che facciamo sono nazionali. Ma non deve passare il messaggio che gli insegnanti e il personale scolastico non si sono vaccinati, il dato è molto alto, l’85% ha avuto almeno la prima dose. Ma noi vogliamo che questa percentuale cresca, per questo nelle prossime ore valuteremo qual sia lo strumento migliore”. 

    A quanto apprende l’Adnkronos, ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato a Palazzo Chigi per fare il punto sul dossier scuola. Che, assieme al tema trasporti e lavoro, dovrebbe essere al centro di una nuova cabina di regia che tornerà a riunirsi, con ogni probabilità, già questa settimana, o al più tardi la prossima. Ma il governo, col premier Mario Draghi in testa, vuole accelerare il più possibile sul tema, a partire dal nodo dell’obbligo vaccinale per i docenti e il personale scolastico. 

    “La comunità scientifica dice che i vaccini sono sicuri per la popolazione dai 12 anni in su. Dobbiamo riaprire le scuole, è un imperativo categorico. La scuola in presenza fa bene allo sviluppo sociale dei bambini”, ha affermato il commissario per l’emergenza Coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo aggiungendo: “Su circa 54,2 milioni di popolazione complessiva, siamo al 56% di vaccinati. Questo è un buon risultato. Ad agosto manterremo la media, con l’obiettivo di arrivare all’80% a fine settembre”. “Bisogna proseguire in maniera selettiva – ha precisato Figliuolo – Adesso siamo concentrati sui bambini che devono andare a scuola”, ma “continuiamo a non mollare la presa sugli over 60” poiché “a livello nazionale ne mancano circa 2,2 milioni”. 

    “Abbiamo nove regioni che viaggiano dal 77 al 50% di personale scolastico non vaccinato, e questo non va bene. Quindi è importante che soprattutto in quelle regioni si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il paese”, ha quindi affermato il commissario per l’emergenza Covid. “E’ importante sapere quante sono le mancate adesioni a livello numerico, sempre nel rispetto della privacy, e quante di queste potrebbero dipendere dalla problematica sanitaria di persone che non possono vaccinarsi. Questa mappatura e’ importante per capire come procedere e che cosa fare”, ha concluso Figliuolo..
     

    “Tutti quelli che frequentano le scuole, dai fornitori ai bidelli, dagli insegnanti ai genitori degli studenti, devono essere muniti di Green pass: se vuoi entrare o sei vaccinato o fai un tampone. E’ indispensabile dimostrare che non si è portatori del virus. Non possiamo mettere a rischio i ragazzi o i professori”, ha detto all’Adnkronos Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio. “In Regione – ha sottolineato Rusconi – la percentuale di No Vax è minima, saranno poche centinaia. Non vaccinarsi è un esempio diseducativo nei confronti dei giovani che devono avere fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Gli insegnanti No Vax ripassassero le nozioni scientifiche. Dall’anno scorso è stata anche reintrodotta l’educazione civica: andare contro il vaccino vuol dire andare contro un pilastro del vivere in comunità”.