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Secchio di mozzarelle contro una dottoressa: Napoli, aggressione choc all’Ospedale del mare

Fortuna ha voluto che l’aggressore commerciasse in mozzarelle ma, se se avesse invece trattato le noci di cocco come sarebbe finita?

Nonostante la drammaticità di una vicenda che ancora una volta porta alla ribalta i rischi e le conseguenze di un mestiere ‘altruista’ come quello del medico, quella di ieri sera è stata un’aggressione, fortunatamente, virata  sulla comicità. Due persone entrano al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, a Napoli e, spiegato il motivo della loro presenza siedono in attesa. Si sa come funziona in queste strutture, nulla è prevedibile, basta un’urgenza in più, l’aggravarsi di un paziente, e l’attesa ci mette un niente ad allungarsi. Medici ed infermieri fanno quello che possono anzi, c’è anche da dire che spesso in questi periodi, sono tante le persone che senza consultarsi prima con il proprio medico di base optano per il pronto soccorso, invece generalmente destinato (come spiega la parola) a quanti bisognosi di un intervento immediato.

L’improvviso lancio di mozzarelle contro la dottoressa

Ad ogni modo l’attesa si è prolungata di molto, fino a quando, ormai in evidente stato di alterazione, l’accompagnatore del paziente ha iniziato a mostrare segni di forte irritazione. Quando poi, domandato ad una dottoressa quanto c’era ancora da aspettare, il medico – evidentemente a sua volta provato dal continuo stato di stress in cui opera – senza troppe ‘smancerie’ ha risposto di non averne idea, l’uomo è andato in escandescenza, lanciando contro la dottoressa un contenitore pieno di mozzarelle!

Ovviamente è subito intervenuta la sicurezza che ha avvertito le forze dell’ordine e riportato l’accompagnatore alla calma. Per la povera dottoressa, oltre lo spavento ed il ‘bagno di siero di latte’, anche l’umiliazione di esser stata trattata come un tirassegni.

La Fnomceo: “Vicende che minano la sicurezza delle cure”

Come dicevamo non è certo la prima aggressione (specialmente a Napoli), e da troppo tempo – complici anche i tentati stupri ai danni di medici donna operativi di notte – da diverso tempo la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), continua a chiedere maggior tutela e leggi specifiche. Come ha ribadito anche in questo caso il suo presidente, Filippo Anelli il quale, ha dapprima espresso “solidarietà e vicinanza alla collega aggredita dalla parente di un ricoverato“, per poi tornare invece a sottolineare che una legge per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari, “è un passo avanti importante ma, da sola, non sarà sufficiente a mettere fine a questa piaga che, colpendo gli operatori a livello fisico e psicologico, mina la sicurezza stessa delle cure“.

Anelli: “Mercoledì prossimo la legge anti-aggressioni in Senato”

Come spiega ancora infatti Anelli, “occorre, innanzitutto, un ripensamento delle organizzazioni di lavoro, con condizioni e sedi sicure, e dell’intero sistema di cure, in modo da dare risposte alle richieste di salute dei cittadini“. La buona notizia, ha poi annunciato il presidente della Fnomceo, è che il disegno di legge per tutelare la categoria dalle aggressioni è atteso in Aula al Senato per mercoledì 5 agosto. “Il nostro auspicio – ha quindi aggiunto Anelli – è quello di una contestuale approvazione senza modifiche, in modo da avere finalmente strumenti preventivi e dissuasivi dalla violenza contro i medici e gli altri operatori. Fermo restando – ha poi concluso il presidente dei medici – che occorre soprattutto una rivoluzione culturale, che faccia comprendere ai pazienti come i medici siano dalla loro parte, contro le malattie e a sostegno del servizio sanitario nazionale”.

Max