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Seconda casa? Scordatevela. Sul bus solo con la mascherina: la ministra De Micheli sulla fase 2

Al momento l’unica certezza che ci riserverà questa fase 2, è che rispetto al lockdown cambierà poco o nulla.

A ribadirlo, semmai non si fosse capito, Paola De Micheli, ministro dei Trasporti, che intervenendo a ‘La vita in diretta’ ha praticamente ripercorso gran parte dei ‘divieti’ in auge, anche quelli non di sua competenza.

“Seconda casa? Non si possono raggiungere”

Intanto, ha tenuto a sottolineare la ministra, ”Non si possono raggiungere le seconde case nell’ambito di questo Dpcm, bisogna rimanere nella casa di residenza“. Un ‘refrain’ ormai andatoci a nausea.

“Viaggiare sugli autobus ma solo con la mascherina”

Quindi la De Micheli ha tenuto a ribadire che, soprattutto per salire su un mezzo pubblico, urge l’obbligo della mascherina o di qualsiasi altro sistema comunque in grado di proteggere sia il naso che la  bocca; per la ministra può funzionare anche “una sciarpa”, diversamente, ammonisce, ”ci sarebbe da restare a terra”.

“Un provvedimento per bici elettriche e monopattini”

Visto che si parla di trasporti, e dando per scontato che questo governo è nemico delle auto (poi si meraviglia se il mercato automobilistico è allo stremo), riguardo alle bici elettriche e ai monopattini, la responsabile dei Trasporti rivela che “Stiamo studiando una misura ad hoc”. E qui speriamo bene perché, dovendo fare cassa, va a finire che ci scappa la targa e l’assicurazione.

“Bus meno capienti? Differenziare gli orari di lavoro”

Ad ogni modo, ora la ‘mission’ è quella di riuscire a far si che tutti possano andare al lavoro ma in orari differenziati in quanto, spiega, ”gli studi dei flussi ci dicono che il massimo della frequentazione soprattutto del tpl è tra le 7.10 e le 7.40 della mattina. Nessun sistema dei trasporti né italiano né europeo è nelle condizioni di reggere con il metro di distanziamento la stessa mole di lavoratori che c’era prima del Covid”. Ed il problema ora è dato dal distanziamento di almeno un metro per il quale, nel caso degli autobus, “non sarà sufficiente un seggiolino”. Ne deriva quindi che, rivista, la capienza sarà di “circa il 50% ma in alcuni casi anche meno”. Capirai, se la media delle corse è quella romana, dove una volta passato un auto di linea lo si rivede dopo minimo mezzora…

“Le Messe, si sta cercando una soluzione con la Cei”

Infine la de Micheli, fiutata l’aria che tira (non solo i Vescovi, ma anche i cattolici sono a dir poco furibondi), da ‘politica corretta’ ha cercato di ovviare la pessima figura spiegando che lo stop alle funzioni è stato comportato dal rischio eccessivo che avrebbe comportato – come se invece andare al supermercato sia una ‘passeggiata di salute’ – ma, ha tenuto a rivelare, “oggi il premier Conte ha dato massima disponibilità alla Cei per trovare una soluzione quanto prima per celebrare la messa sapendo”, a patto non si verifichino però “assembramenti né prima, né dopo la liturgia. Credo che si potrà trovare una soluzione”…

Max