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Segre: “Il razzismo è strutturale e va combattuto, sempre”

In Italia, i nostri vicini di casa furono aiuti straordinari per i nazisti: io parlo dell’Italia, dove abbiamo visto i nostri vicini di casa che ci denunciavano, che prendevano possesso del nostro appartamento, del nostro ufficio. Anche del cane, qualche volta, perché era un cane di razza. Il cane era di razza: questa parola ‘razza’, ancora la sentiamo dire, e per questo dobbiamo combattere questo razzismo strutturale, che c’è ancora. La gente mi chiede come mai ancora si parla di antisemitismo? Il razzismo e l’antisemitismo ci sono sempre stati. Non c’era il momento politico per tirare fuori il razzismo e l’antisemitismo, che sono insiti nell’animo dei poveri di spirito. E poi, arrivano i momenti più adatti, in cui ci si volta dall’altra parte, in cui è più facile far finta di niente. E allora tutti questi che approfittano della situazione trovano il terreno adatto per farsi avanti“.

“Nessuno ebbe il coraggio di aiutare gli ebrei”

Una testimonianza dura, di vita vera anzi, di ‘non vita’, perché segnata da un’esperienza a dir poco orribile. Ed oggi, in un silenzio assordante, a Bruxelles, nella plenaria del Parlamento Europeo, la senatrice Liliana Segre ha ‘gelato’ i presenti raccontando al sua storia,e quelle di altri milioni di persone, come lei (secondo la mente folle di qualcuno), nate sotto una ‘stella sbagliata’. Una tragedia ‘pensata’, cresciuta, esplosa, e consumatasi sotto gli occhi di tutti ma, sottolinea la Segre, “la paura faceva sì che la scelta di aiutare gli ebrei fosse di pochissimi. Non fu solo il popolo tedesco, fu tutta l’Europa occupata dai nazisti, come in Francia e Italia“.
Un intervento denso di emozione, al quale è seguito un lunghissimo applauso, ed un altrettanto toccante minuto di silenzio.
Max