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Senato, altro che ‘passeggiata’, i sì sarebbero appena 153: scatta la caccia al voto

Gli interventi in Senato si sono susseguiti allungando di molto il ‘countdown’. A quanto pare poi, per ovvi motivi, c’è stata anche la sosta per mettere la santificazione degli ambienti. Circostanza che già di suo avrebbe potuto giustificare un posticipo a domani.

In realtà i più ‘maligni’ sostengono che si sta facendo di tutto per prendere tempo in quanto, al momento la conta’ non starebbe rispettando le ‘addizioni’ previste.

Voto: dall’entusiasmo per i 157-160 sì, ai deludenti effettivi 153 riconteggiati

A quanto sembra infatti, poco dopo l’intervento del premier, i suoi collaboratori avevano calcolato di avere in tasca già 157-160 con cui affrontare a testa alta il voto di fiducia. Ma strada facendo, fra ripensamenti, mal di pancia e ‘non pervenuto’, sembrerebbe che il pallottoliere si sia fermato a 153 sì.

Voto: è subito scatta la caccia ai transfughi ed ai ‘capitani di ventura’

Un’eventualità che ha letteralmente gettato tutti nel panico. E’ abbastanza scontato che  a tenere sulle corde l’entourage del presidente del Consiglio siano quei ‘transfughi’ e ‘capitani di ventura’ (per lo più di ‘vecchio conio’), che hanno finalmente l’occasione giusta per assicurarsi una generosa porzione di grano per passare un inverno sereno al calduccio.

Voto: per l’occasione starebbe nascendo un nuovo gruppo di senatori da Fi, Udc ed Iv.

Sono così ripartiti febbrili gli incontri e, cosa ancora più imbarazzante, patti e giuramenti circa la messa in piedi di un nuovo gruppo, che di qui a pochi giorni dovrebbe mettere su l’ennesima ‘accolita’, stavolta formata da circa 10 senatori pronti a lasciare rispettivamente Fi, Udc, e la stessa Italia Viva… che ‘serietà…

Max