Home SPORT CALCIO Serie A il 13 giugno? Spadafora: “Sì se diminuiscono i contagi”

Serie A il 13 giugno? Spadafora: “Sì se diminuiscono i contagi”

Quando riprende la Serie A? Ormai la domanda è trita e le risposte nulle. Si valuta, si lavora, si pensa. Al momento però sul tavolo della Lega non è pervenuta nessuna risposta da parte del Comitato Tecnico Scientifico e del Governo, che nel frattempo stanno passando al vaglio il protocollo fornito dalla FIGC.

La data per la ripresa sembra essere fissata ancora al 13 giugno, nonostante il comunicato della Lega di ieri che annunciava la sospensione dei campionati fino al 14. Proprio per fare luce in questo mare magnum di ipotesi e date, intervistato da Italpress, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha ribadito un concetto ormai chiaro: “Quando riprende il campionato? Speriamo tutti il prima possibile, ma al momento non abbiamo ancora certezze, come ha ben ricordato il presidente Conte”.

“13 giugno possibile data per la ripresa”

La data fissata giorni fa è stata quella del 13 giugno, confermata ancora dal ministro ad una condizione. “Se, come speriamo, le curve dei contagi continueranno a scendere allora sarà possibile confermare quella data per la ripresa della Serie A. Dobbiamo però arrivarci gradualmente, muovendoci con prudenza e responsabilità, come abbiamo fatto fino ad ora, con grande sacrificio di tutti gli italiani”.

Caso di positività tra giocatori potrebbe compromettere la continuità del campionato? Potrebbe compromettere in primis la loro salute e quella delle persone vicine, compresa quella dei tanti lavoratori legati alla squadra – ha proseguito Spadafora a Italpress -. Non si tratta quindi solo di un tema squisitamente sportivo. Capisco che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite, per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili e validate dai medici. L’obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, bensì di riuscire a farlo terminare”, ha concluso il ministro.