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Sfiducia a Speranza, il Senato respinge compatto la mozione. Lunghi applausi dopo l’intervento del ministro

Fumata bianca per il ministro della Salute, Speranza, che nel pomeriggio ha dovuto ‘affrontare’ l’aula del Senato, dove l’aspettava la mozione di sfiducia presentata da Fdi. I 253 votanti si sono divisi in 221 No, 29  Sì e 3 astenuti. L’Aula ha inoltre respinto la stessa mozione, presentata anche dal Sen. Gianluigi Paragone (Italexit), anche qui sono stati contati  206 No, 29 Sì e 2 astenuti.

Sfiducia a Speranza, Patuanelli: “Fine del teatrino”. Schifani: “Con la Lega contro l’instabilità”

Se il ministro delle Politiche agricole (e capo delegazione del M5S al governo), Stefano Patuanelli, ha poi commentato al termine del voto “Fine del teatrino”, Schifani (Forza Italia), ha affermato che “Forza Italia, insieme alla Lega, ha scelto di votare contro la mozione di sfiducia rivolta al ministro Speranza, nel solco della responsabilità. Fine del teatrino, non è il momento di far degenerare la polemica politica in instabilità”.

Sfiducia a Speranza il ministro: “Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus”

Dal canto suo, nell’intervento che ha preceduto il voto, Speranza aveva affermato che “nessuno di noi dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali. È con amarezza che vedo nelle ultime settimane prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia di tanti italiani per miopi interessi di parte. Questo è profondamente sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al Governo, ma all’intero Paese che invece deve restare unito in un passaggio così delicato”.

Sfiducia a Speranza, il ministro: “Come ho sempre ribadito in ogni mio intervento, la mia linea è unità!”

Dunque aveva poi aggiunto il ministro, ”Il Paese deve restare unito in un passaggio così delicato. Questo ci ha chiesto il presidente Mattarella quando ha proposto a tutti noi di sostenere il nuovo governo Draghi. Questo ho sempre ribadito in ogni mio intervento in Parlamento e questa rimarrà sempre la mia linea: unità, unità, unità!”

Sfiducia a Speranza, il ministro: “Quello che non è stato fatto in molti anni l’ho realizzato in pochi mesi”

Poi, dopo aver ripercorso le vicissitudini del paese rispetto all’avvento della pandemia, Speranza ha concluso affermando che ”Io sono in carica da settembre 2019. Adesso il Piano pandemico aggiornato c’è. Quanto, invece, alle responsabilità politiche, non sono io a dovermi difendere. Come dicevo, ho giurato al Quirinale il 5 settembre del 2019 e posso dire, a testa alta, che adesso il Piano pandemico antinfluenzale aggiornato c’è, approvato all’unanimità in Conferenza Stato-Regioni. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi proprio durante il mio mandato. Quello approvato è un documento importante anche e soprattutto per l’impostazione fortemente operativa e la chiara definizione di compiti, ruoli e responsabilità”.

Sfiducia a Speranza: un lungo applauso e standing ovation al termine del suo intervento in Aula

Un intervento, va sottolineato, salutato da lungo applauso e dalla ‘standing ovation’ collettiva che coinvolto sia i senatori di centrosinistra che quelli della destra.

Max