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Sfiducia Bonafede, come da previsioni il Senato respinge le mozioni. Renzi crea però un precedente…

Come previsto, in tarda mattinata il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha ‘agevolmente’ superato lo scoglio rappresentato dalle due mozioni di sfiducia per il quale il Senato era stato chiamato a votare.
Nella prima votazione, quella presentata dal centrodestra, in virtù dei 292 senatori presenti, l’aula ha espresso 160 voti contrari e 131 favorevoli, ed un solo astenuto. La seconda, mossa dalla Bonino, si è invece risolta con 124 voti favorevoli e 158 contrari, In questo caso le astensioni sono state invece 19.

Renzi porta a casa le sue proposte. Ora tocca al Pd

Come ormai tutti sanno ad incidere sul voto è stata la posizione di Italia Viva, che con i suoi ‘soli’ 18 voti avrebbe potuto fare la differenza in un senso come nell’altro. Del resto i ‘mal di panciadi Renzi nei confronti di questo esecutivo vanno avanti addirittura prima dell’avvento del coronavirus quando, già da allora, il leader di Iv un giorno sì e l’altro pure minacciava di far cadere la maggioranza. Storia che è andata ripetendosi anche in queste ultime settimane quando, stilando le migliaia di pagine interne ai dl (esclusa la regolarizzazione, cara anche al Pd), l’esecutivo non ha mai mostrato di voler prender seriamente in considerazione le proposte di Italia Viva. Fino a lunedì, con Renzi che, appunto in vista del voto di oggi, ha lanciato un ultimatum: il pacchetto di proposte di Iv era sul tavolo di Conte, a lui la scelta. Così, ieri pomeriggio, si è tenuto un serrato colloquio fra il premier e la Boschi. Ed oggi è andata come è andata.

Niente paura: lo ‘scontro finale’ è soltanto rimandato

Intendiamoci, con la stessa sicurezza con la quale ieri abbiamo annunciato che la mozione si sarebbe conclusa con un nulla di fatto, oggi siamo qui ad escludere aprioristicamente un eventuale ‘cambio di rotta’ all’interno della maggioranza, in termini di reciproca collaborazione. Anzi. E’ vero che presumibilmente ora Renzi avrà ragione delle sue proposte su governo (shock cantieri in primis) ma, le distanze con il M5s restano siderali, ed ora anche il Pd – che continua a crescere – non tarderà a mostrare le sue ‘pretese’.
Lo scontro è dunque soltanto rimandato. Il problema, ancora una volta, è che nel frattempo saremo ancora noi a doverne pare le conseguenze…
Max