SI E’ SPENTO AZEGLIO VICINI, IL CT DELLE ’NOTTI MAGICHE’ DI ITALIA ’90. AVEVA 85 ANNI

    Dietro gli occhi spiritati di Schillaci, tra gli eroi indiscussi degli Azzurri di Italia ’90, classificatisi al terzo posto, c’era la sua regia. Ed oggi l’amato ct in carica fino al 1991 ci ha lasciati, in punta di piedi, con la stessa riservatezza che lo aveva contraddistinto in vita. Azeglio Vicini (nato a San Vittore di Cesena il 20 marzo del 1933), si è spento a Brescia, dove viveva da 50 anni. Sposato con la signora Ines e padre di tre figli, Vicini era un tecnico della scuola federale, passato attraverso tutte le categorie: trafile dall’Under 23 (dal 1975 al 76), fino al lungo periodo in Under 21 (dal 1976 al 1986), per poi approdare alla Nazionale maggiore (1986-1991). Da giocatore, esordì con il Lane Rossi Vicenza il 25 settembre 1955, scendendo in campo contro l’Internazionale (0-2). Quindi passò alla Sampdoria (per 7 ani), quindi l’amore con il Brescia, fino a fine carriera. Nella stagione 1967-68 inizia ’passa dall’altra parte’ debuttando in panchina proprio con il Brescia. Un lavoro che Azeglio amava e che racchiudeva in un concetto: “Per costruire un gruppo compatto servono bravi giocatori e persone serie. Poi bisogna saperli condurre”. La sua splendida avventura nel mondo del calcio si consluse conla presidenza dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio. A proposito di quelle ’notti magiche’ del 1990, quando sconfitti in semifinale dall’Argentina ai calci di rigore, gli azzurri giunsero terzi (a danno degli inglesi di ’Gaza’, nella finalina di Bari vinta 2-1, in occasione dei suoi 80 anni il mister bresciano d’adozione affermò: “Ho raggiunto un bel traguardo, sono soddisfatto della mia vita, ho avuto momenti felici e altri meno, ho ricoperto incarichi importanti, comunque sia mi sono proprio divertito”.
    M.