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Siria, blitz attivisti a Roma: “stop armi alla Turchia”

Al grido “stop armi alla Turchia” un gruppo di manifestanti si è incatenato oggi a Roma ai cancelli stabilimento Rheinmetall Italia spa (azienda del gruppo tedesco Rheinmetall Defence). “Da questo stabile, nelle prossime ore, partirà un cannone diretto verso la Turchia” dichiarano gli attivisti a sostegno della campagna “Rise up for Rojava”. “E’ vergognoso – proseguono i manifestanti – che l’Italia continui ad esportare armi che arrivano ad Ankara, legittimando ed alimentando l’ignobile offensiva turca nel nord della Siria, che ha già comportato la morte e il ferimento di centinaia di civili e la creazione di una vera e propria emergenza umanitaria con la messa in fuga di 300.000 uomini, donne e bambini. Pretendiamo che il Governo italiano, al di là delle sterili dichiarazioni di facciata, adotti tutti i provvedimenti necessari per bloccare immediatamente l’export delle armi verso la Turchia, comprese le commesse già pronte. Appare assurdo, infatti, che un eventuale embargo riguardi solo i futuri ordini, lasciando nel frattempo che gli armamenti prodotti in Italia continuino ad uccidere civili innocenti. Basti pensare che il cannone automantico Oerlikon, in grado di sparare qualcosa come 600 colpi al minuto, fa parte di una commessa di 12 cannoni (di cui 9 già consegnati), commissionati nel 2016 dalla Aselsan Elektronic, fornitrice dell’esercito di Ankara”.