Home POLITICA ECONOMIA Sisma 2016, via al piano per la ricostruzione: cifre e progetti

Sisma 2016, via al piano per la ricostruzione: cifre e progetti

Via al piano per la ricostruzione dell’Appennino Centrale colpito dal sisma del 2016, con i primi interventi economici: è stato approvato il Contratto istituzionale di Sviluppo promosso dal Ministro del Sud e della Coesione territoriale Mara Carfagna, che ha assegnato 160 milioni di euro a 49 progetti selezionati dalle quattro Regioni del cratere 2016. In seguito, la prima riunione della Cabina di coordinamento presieduta dal Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 Giovanni Legnini, ha delineato gli indirizzi dei programmi unitari di intervento per l’utilizzo del Fondo complementare di un 1 miliardo e 780 milioni di euro dedicato alle aree colpite dai sismi.

Prossima scadenza al 30 settembre, quando andranno definiti i programmi operativi. Due le macro aree d’intervento: la prima prevede 1 miliardo e 80 milioni per “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, progetti di innovazione digitale, di green communities, e fonti rinnovabili, la rigenerazione urbana e la mobilità.
 La seconda conta 700 milioni per il “Rilancio economico e sociale”, verso imprese, centri di ricerca per l’innovazione, economia circolare, ambiente e ciclo delle macerie e infine cultura, turismo e inclusione.

Prioritario sarà il coordinamento con il PNRR ordinario, con il Cis sisma 2016 e con la programmazione regionale dei fondi europei in modo da non sovrapporre gli interventi e articolare un’azione maggiormente efficace.
In quanto al Cis, Il Commissario Legnini nel confermare l’adesione con l’apporto finanziario di 60 milioni di euro, ha ringraziato il Ministro Carfagna, “che ha dimostrato con un lavoro veloce ed efficace, il suo impegno a sostenere lo sviluppo dei territori delle quattro Regioni colpite dal sisma”.

Al contempo il Commissario ha chiarito che “bisogna fare tutto il possibile per reperire ulteriori risorse che vadano a finanziare i progetti che non hanno ottenuto un contributo. Il grande numero delle proposte è un segnale positivo di vitalità dei territori, che va valorizzato. Nel Centro Italia siamo alla vigilia di una concentrazione di impegni attuativi senza precedenti che richiedono il massimo impegno da parte di tutti gli attori istituzionali e tecnici”.