SITUAZIONE TRASPORTI, ITALIA “DIVISA” IN DUE di Andrea Fortini

La situazione dei trasporti “divide” oggi l’Italia in due metà: da una parte l’alta velocità delle Frecce Trenitalia e di Italo Treno che collegano Roma, Milano, Napoli, Torino, Venezia con una offerta sempre più ampia, articolata e sempre più remunerativa. Tra Roma e Milano l’aumento dell’offerta in 7 anni è stato pari al 450%, e anche nel 2014 crescono dell’8% i passeggeri. Dall’altra parte, però, c’è l’Italia “lenta” dei treni regionali, dove si viaggia troppo spesso tra tagli (-21% in Abruzzo e -16% in Calabria), tra ritardi e disservizi, e con oltre 1.189 km di rete ferroviaria “storica” ormai chiusi. Oggi a aroma è stato presentato il Rapporto Pendolaria 2014 e il Dossier di Legambiente, che tracciano un quadro preciso sulla situazione e sugli scenari del trasporto ferroviario pendolare in italia. In questa situazione si riduce il numero dei passeggeri sulle linee regionali: se ne contano 90mila in meno al giorno. Ad esempio in Campania dal 2010 ad oggi sono stati effettuati tagli complessivi del 19%. La conseguenza è che ci sono 150 mila persone in meno sui treni campani. In Piemonte, invece, i tagli al servizio pari a -7,5% dei treni per chilometro e la cancellazione di ben 14 linee hanno portato a far scendere i viaggiatori da 236mila al giorno nel 2012 ai 203mila attuali. Eppure se si potenziasse e migliorasse il servizio, i viaggiatori aumenterebbero. Lo dimostra la novità di quest’anno con i premi di Pendolaria 2014 assegnati a tre regioni. La regione Toscana è stata premiata per la riapertura della linea Cecina-Saline di Volterra. La regione Puglia per il progetto integrato per l’area metropolitana di Bari, con un grande successo in particolare della linea Bari-Aeroporto. La provincia di Bolzano per il recupero delle linee della Val Venosta e della Val Pusteria, dove gli investimenti in materiale rotabile e nelle stazioni hanno portato a quasi triplicare i passeggeri, passati da 11mila nel 2011 a 29.300. Serve migliorare concretamente il servizio ferroviario, e il primo passo devono farlo il governo e le regioni attraverso un cambio di politica e con delle scelte coraggiose: mobilità urbana, stanziamento di maggiori risorse per arrivare a 5 milioni di cittadini trasportati ogni giorno nel 2020 e il trasporto ferroviario potrà finalmente arrivare agli standard di quelli europei.