Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Smog killer, l’esperto: “Urge una politica industriale e carburanti puliti”

Smog killer, l’esperto: “Urge una politica industriale e carburanti puliti”

Da diversi giorni, in ordine di tempo, dopo le città del Nord ora è la Capitale a dover ricorrere a ‘seri provvedimenti’ per arginare i livelli di inquinamento da polveri sottili, con il PM10 alle stelle. La beffa, come molti avranno letto, è che nemmeno la tanto sostenuta ‘politica’ di rinnovamento del parco auto dei romani ha funzionato. Così anche chi ha acquistato un diesel euro 6 di nuova generazione, è stato costretto a parcheggiare l’auto sotto casa, e ad acquistare un biglietto della metro.
Ma la situazione ovviamente non si risolve soltanto bloccando le auto, spiega il Prof. Aldo Ferrara (dell’European Research Group on Automotive Medicine Duco Ergam Sum) il quale, spiega che “Da oltre 3 decenni Esperti di Malattie Respiratorie, Meteorologi e Urbanisti hanno lanciato l’allarme per i decessi da smog che in questi ultimi anni hanno raggiunto quota 8 milioni/anno nel pianeta“.

“Ogni anno scompare una città come Londra”

I dati che Ferrara espone rispetto alle ‘morti da smog’, sono a dir poco agghiaccianti: “Ogni anno scompare una città come Londra. Abbiamo anche denunciato che le emissioni di Anidride Carbonica (CO2) è ben poca cosa rispetto le emissioni di gas tossici e nocivi come gli Ossidi di Azoto e di Anidride solforosa. Oltre 36 mila morti in Italia ogni anno – prosegue l’esperto – si potrebbero evitare se fosse stata accolta la nostra richiesta di rettifica dei carburanti solforati con l’immissione nel gasolio di Cetano che riduce del 45/60 % la dispersione aerea di particolato e polveri sottili ( PM10, PM 1, PM 0.5)”.

“I costi dei carburanti scoraggiano il cittadino”

Dunque, come spiega lo studioso, la soluzione ci sarebbe e non è poi così ‘complicata’. In poche parole, osserva, si tratterebbe di adottare “una nuova politica industriale dei carburanti con incentivazione darebbe da subito ottimi risultati. Il fatto è che il cittadino-consumatore quando si reca al rifornimento esclude la possibilità di utilizzare l’Eco Diesel, parzialmente metanizzato, perché più costoso di ben 15/20 cent/ litro. Spetta al Governo consentire che le Industrie Petrolifere possano immetterlo, mediante incentivo, ad un prezzo più contenuto. Questo può essere fatto sin da domani mattina con un Decreto Ministeriale. Dunque non solo nuova politica del traffico urbano ma soprattutto nuova politica dei carburanti puliti“.
Nello specifico, aggiunge Ferrara, “È l’introduzione del cetano che consentirebbe di migliorare subito la qualità dell’aria riducendo polveri sottili e particolato. Il cetano è un idrocarburo paraffinico a catena lineare, di formula C16H34, costituente dei petroli e di alcuni oli essenziali. Esso migliora la combustione per motori diesel con un’ottimizzazione del rendimento energetico. Detta proprietà e indicata dal suo numero distintivo. Esso ci consente di essere già in regola con le normative europee“.

“Una politica industriale risolverebbe il problema”

E con grande zelo l’esperto enuncia una tabella redatta in proposito dalla Ue, che ha pubblicato sul suo libro (Ferrara A. et al, la vita al tempo del petrolio,
Agora & Co, Lugano, 2017):
– Direttiva 98/70/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE
del Consiglio (GU L 350 del 28.12.1998, pag. 58). – M1 Direttiva 2000/71/CE della Commissione del 7 novembre 2000 L 287 46 14.11.2000 – M2 Direttiva 2003/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 marzo 2003 L 76 10 22.3.2003 – M3 Regolamento (CE) n. 1882/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 settembre 2003 L 284 1 31.10.2003.
“Come si desume dalla tabella 2.1 dell’allegato – fa notare Ferrara – il contenuto di cetano sarebbe dovuto arrivare alla quota fissata del 51%. In pratica un Diesel Blu senza zolfo. Grazie alla buona combustione del “Blu”, si ottengono anche sensibili incrementi prestazionali, guadagnando 4/5 cavalli dal motore, con una progressione più regolare ai bassi e alti regimi. Migliorano anche i consumi in una variabile compresa tra l’1 ed il 4%“.
Ecco perché, conclude il Prof. Ferrara al termine di questa sua esaustiva disanima sul problema smog: “Adeguarsi alle normative europee, evitando così l’effetto Beijing della coltre killer, consentirebbe una maggiore vivibilità delle città“.
Max