Home ATTUALITÀ Spadafora: “Ronaldo ha violato il protocollo, c’è un’indagine in corso”

    Spadafora: “Ronaldo ha violato il protocollo, c’è un’indagine in corso”

    VINCENZO SPADAFORA MINISTRO DELLO SPORT

    La Serie A non rischia di interrompersi prima, lo assicura il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora intervenuto nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ su Rai 3. il virus però non segue previsioni, lo dimostra l’impennata della curva dei contagi. A fronte della quale, secondo il ministro, non c’è stato un lavoro accurato in estate da parte di tutti: “Abbiamo vissuto una prima fase in cui abbiamo avuto il coraggio di prendere decisioni drastiche che ci hanno salvato, anche rispetto ad altri Paesi – analizza Spadafora – Purtroppo oggi, è una critica che va anche a me stesso, le misure pensate durante l’estate per prevenire questa seconda ondata, misure prese come sistema Paese, Governo, regioni e una parte di cittadini, non hanno prodotto gli effetti che aspettavamo. Questo è un dato. I due casi più emblematici sono il sistema dei trasporti locali e la tenuta del sistema sanitario”.

    Il ministro dello Sport torna poi a parlare della polemica con Ronaldo, che per Spadafora ha violato il protocollo tornando in Italia dopo essere risultato positivo al Covid: “Non ci siamo sentiti, con tutto il rispetto. Un episodio non piacevole, all’andata ha violato il protocollo e questo è un dato di fatto, perché c’è anche un’indagine aperta dalla Procura di Torino”.

    Sul verdetto relativo alla partita Juve-Napoli: “È una sentenza che non discuto, ma sicuramente maturata in una situazione con diverse anomalie. Serie A? Non abbiamo valutato la sospensione del campionato in questo momento. La Serie A si è data un protocollo che non ha funzionato perché non è stato rispettato. Altri esempi a livello nazionale si sono create delle vere e proprie bolle, come l’NBA. Le nostre bolle sono state con metodi discutibili”.

    I centri sportivi all’aperto restano fruibili, all’interno non si potranno praticare sport di contatto. Un modo per evitare che tutti i ragazzi siano costretti ad andare solo nei parchi e all’aperto per fare una sacrosanta attività fisica. 3 DPCM in 11 giorni sono tanti, non escludo sia necessario un lockdown a livello regionale, in accordo con le regioni, con chiusure in aree precise. Potremo monitorare ciò che resta aperto come funzionerà e che tipi di contagi ci saranno”, ha concluso Spadafora.