Home POLITICA ESTERI Spagna:  Sanchez vince ma ‘regala’ ampio spazio alla destra

Spagna:  Sanchez vince ma ‘regala’ ampio spazio alla destra

Con ben quattro consultazioni elettorali negli ultimi 4 anni, non si poteva certo pretendere che attraverso l’ennesima votazione – andata in scena ieri – la Spagna abbia risolto tutti i suoi problemi, anzi. Intanto va segnalato il grosso balzo in avanti compiuto dal partito di destra Vox (con il 15,2% dei voti, pari a 52 seggi, oltre il doppio rispetto alle precedenti elezioni), e questo concorre a rendere ancora più ‘ingarbugliato’ un parlamento che fatica a dare posto ad una precisa maggioranza, alla quale occorrono 176 poltrone.

Sì, i socialisti di Pedro Sanchez (Psoe) hanno trionfato alla grande, guadagnando 120 seggi, ma comunque tre in meno rispetto alle precedenti elezioni, e purtroppo ‘pochi’ per poter contare quanto invece vorrebbero. Dal canto suo il leader ha affermato che “Il nostro progetto è quello di formare un governo stabile e di fare politica per il popolo spagnolo, quindi voglio chiamare tutti i partiti politici in modo che agiscano responsabilmente per sbloccare la situazione politica in Spagna“.

La maggioranza? Possibile alleandosi con i popolari

Ma come dicevamo, per contare nella ‘Moncloa’ servono molte poltrone e, a meno che non si pensi ad un’alleanza con i Popolari di Casado, attualmente per Sanchez (soprattutto in termini di ‘tenuta a lungo raggio’), non vi sono altre alternative percorribili.

Di fatto,  la strada per restare alla Moncloa con una maggioranza chiara appare in salita, e soltanto un governo di coalizione può restituire efficienza ad una maggioranza, ripetiamo, perfettibile ma possibile con il Partito Popolare di Pablo Casado (entusiasta per gli 88 seggi ottenuti, rispetto ai precedenti 66).

Ciudadanos, al congresso per ripartire con la Arrimada

Certo Sanchez non è molto amato dai media, che lo hanno definito di “un irresponsabile”, per via di quel misto di “tatticismo e frivolezza”, che gli hanno fatto scegliere nuove elezioni  piuttosto che, in piena crisi economica, trovare invece un accordo con Ciudadanos, che a sua volta ha pubblicamente ‘ripudiato’ l’alleanza con i socialisti. Scelta che per Ciudadanos ha rappresentato uno stillicidio: segnando un calo di ben due milioni e mezzo di voti, ed appena  10 deputati (ad aprile erano a 57).  Tanto è che si guarda con fretta al congresso, quando a Rivera – dimissionario – dovrebbe subentrare l’attuale portavoce Ines Arrimada, comunque ‘in linea’ con il leader uscente.

Max