SPARATORIA P. CHIGI: AMMESSE A PROCESSO PARTI CIVILI

Tre carabinieri, il ministero della Difesa e l’associazione vittime del dovere sono state ammesse oggi come parti civili nel processo che vede imputato Luigi Preiti, l’uomo arrestato il 28 aprile scorso dopo che davanti a palazzo Chigi aveva sparato diversi colpi di pistola ferendo due carabinieri. In quei momenti era in corso la nomina del governo Letta. I carabinieri sono il brigadiere Giuseppe Giangrande, ferito gravemente e ricoverato ad Imola in un centro di riabilitazione, l’appuntato Francesco Negri, ferito ad una gamba, e il carabiniere Delio Mario Murrighile. Uno dei proiettili sparati da Preiti si conficco’ nel giubbotto di Murrighile, che non rimase ferito. Un quarto carabiniere che si trovava nella piazza si salvo’ gettandosi a terra. Si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Eriberto Rosso. Parte civile anche il ministero della Difesa, con l’Avvocatura dello Stato e l’Associazione Vittime del Dovere, assistiti dall’avvocato Stefano Maccioni. All’udienza, davanti al giudice Filippo Steidl, e’ presente, insieme con tutti i carabinieri rimasti feriti, tranne Giangrande, anche la figlia di quest’ultimo, Martina, che dopo il ferimento del padre decise di abbandonare il lavoro per poterlo meglio assistere. Tentativo di omicidio plurimo, porto, detenzione e uso di un’arma con matricola abrasa e ricettazione sono i reati contestati a Preiti, per il quale oggi i difensori Marco Danieli e Raimondo Paparatti, hanno chiesto una perizia psichiatrica. Richiesta alla quale si oppone il pm Antonella Nespola. Il giudice Steidl che processa Preiti con rito abbreviato decidera’ in giornata e se la perizia non sara’ ammessa e’ probabile che il processo si concluda.