Home CRONACA Spari all’elicottero con a bordo il sindaco di Capodimonte: i dettagli

Spari all’elicottero con a bordo il sindaco di Capodimonte: i dettagli

Ha fatto scalpore la notizia arrivata dal Lago di Bolsena relativa agli spari contro un elicottero centrato da colpi di carabina: a bordo il sindaco di Capodimonte Antonio De Rossi. Tante le incognite intorno a questa storia.

Gli spari con una carabina hanno colpito l’elicottero in volo a bassa quota tra Marta e Capodimonte. Una pallottola ha sfarzato il vetro del portellone posteriore e un’altra la parte bassa dell’abitacolo. E’ successo venerdì 26 giugno di pomeriggio. A bordo del mezzo, un turboelica da 5 posti di proprietà di un uomo residente sul lago di Bolsena ma originario del Nord Italia, il sindaco di Capodimonte, Antonio De Rossi della Lega.

Spari sull’elicottero: la dinamica e i dubbi

Uno dei primi dati emersi è che il sindaco di Capodimonte non era personalmente alla guida del velivolo. Si conosce anche, come detto, che l’elicottero può contenere al massimo cinque persone, ma non si sanno al momento i nomi delle persone che erano a bordo e se sono stati uditi e visti gli spari.

Oltre a questo, sembra che alla guida ci sarebbe stato un pilota professionista originario di un comune del litorale viterbese. In linea di massima si tratta di una storia dai contorni ancora molto foschi, come dimostra peraltro la stessa cautela della Squadra mobile, che, prima di trarre qualsiasi tipo di conclusione, vuole accertare la natura degli spari. Non si può escludere, infatti, che essi non fossero effettivamente collegati al passaggio dell’elicottero. Nel senso che potrebbe essersi trattato anche di una coincidenza, per quanto singolare, che potrebbe aver visto protagonista qualcuno che si sarebbe messo a sparare proprio mentre passava il velivolo.

A parte la dinamica, una cosa è comunque certa: se un colpo avesse raggiunto il motore o il pilota le conseguenze sarebbero state decisamente tragiche. Allo stesso tempo ci si chiede come sia possibile che qualcuno vada in giro in questo periodo, con la caccia al cinghiale chiusa, con una carabina carica. A meno che non si voglia credere che i colpi fossero davvero rivolti all’elicottero o a chi vi era a bordo, è questo il nodo da sciogliere, sul quale si stanno concentrando le indagini della squadra mobile in queste ore.