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“Spostamenti a Natale? Non scherziamo, la zona gialla non è un rompete le righe”, afferma Boccia

Potrà ovviamente non piacere e far arrabbiare ma, almeno in questo caso, il ministro degli Affari regionali mostra grande coerenza. Interrogato infatti in merito alla ventilata possibilità di ‘allentare’ per i giorni di festa le misure restrittive del Dpcm, Boccia risponde senza esitare: “Il Parlamento è sovrano, ma ‘se vogliono rimuovere i vincoli su tutti i Comuni italiani ci troveranno non contrari, contrarissimi”. Il ministro, davanti ai microfoni di Skytg24, rimarca infatti che “Se chiedono al governo un parere per rimuovere i vincoli, il mio parere è contrario, anche quello di Speranza. Se vogliono un chiarimento sui piccoli Comuni, il chiarimento arriverà: se serve una norma, il Parlamento può farla, non c’è bisogno del governo”.

Boccia: “Siamo ancora nella fase più critica, giallo non significa ‘rompete le righe’”

Dunque, avverte giustamente il ministro per gli Affari regionali, ’’Chi vorrà allentare tutti i vincoli e voterà per questo, ci metterà la faccia, ne risponderà davanti alle famiglie italiane che soffrono, che ha bisogno di un governo forte e rigoroso che però non sia solo ma sia accompagnato da tutte le forze politiche”. Del resto, prosegue Boccia, ”L’essere giallo non deve essere percepito come un rompete le righe, men che meno siamo fuori dalla terza ondata. Significa aver ripreso il controllo della curva pandemica. Il giallo è un colore che impone ancora tanta, tanta attenzione. Non significa essere usciti dalla fase più critica, siamo ancora nella fase più critica“. Quindi, conclude il passaggio, ’’Siamo ancora nella fase più critica e abbiamo di fronte ancora la certezza che se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è abbastanza certo”.

Boccia: “Il vaccino? A gennaio, in anticipo sui tempi, partirà la distribuzione”

Riguardo invece all’arrivo del primo vaccino anti-Covid della Pfizer, il ministro non ha dubbi sulla tempistica: “Possiamo parlare di gennaio con certezza per la distribuzione dei vaccini. E probabilmente anche di tempi più rapidi di quelli che erano stati inizialmente previsti’’ perché, tiene a ribadire, ”Servono tempi rapidissimi, noi intendiamo accelerare e sono sicuro che la collaborazione tra Stato e Regioni consentirà al commissario Arcuri di distribuire in tempi rapidissimi i vaccini programmati”.

Boccia: “Il Piano vaccini è epocale: lavoriamo senza sosta, abbiamo individuato già 300 presidi”

Quindi, uscendo dal vertice con le Regioni, boccia ha tenuto a rimarcare che ”Il Piano vaccini è una sfida epocale che dobbiamo vincere tutti insieme. Serve il massimo sforzo e una collaborazione continua. La riunione fatta oggi in emergenza con le Regioni, il ministro Speranza e il commissario Arcuri è stata molto utile e operativa; si sono ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino rispetto alle previsioni e dobbiamo accelerare. Lavoriamo senza sosta, giorno e notte, dal lunedì alla domenica per arrivare a gennaio pronti per la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale, nei quasi 300 presidi individuati per la somministrazione che riguarderà in una primissima fase operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa”.

Boccia: “Chi minaccia la crisi è completamente scollegato dalla vita reale del Paese”

Infine, rispetto alle ripetute ‘minacce’ espresse da Matteo Renzi, il ministro degli Affari regionali replica che ”Chi parla di crisi, chi minaccia la crisi, è completamente scollegato dalla vita reale del Paese. Io non trovo il tempo di discutere di cose così surreali… Ma se qualcuno in maggioranza ritiene che queste siano delle priorità rispetto all’emergenza sanitarie economia e sociale, ne sia conseguente e se ne assuma la responsabilità davanti agli elettori e agli italiani”.

Anche perché, aggiunge Boccia concludendo, ”In questo momento gli italiani vogliono un politica seria e credibile che risolva i problemi. Se la maggioranza regge, andremo avanti. E se non reggerà, l’unica seria da fare è chiedere agli italiani, dopo che il capo dello Stato avrà valutato le sue opzioni, di esprimersi e far assumere le proprie responsabilità a tutte le forze politiche”.

Max