Spread supera quota 300. I mercati guardano alla politica italiana

    Il governo sta difendendo a spada tratta le sue manovre economiche da tutte le accuse dei suoi detrattori. Membri importanti come i vice premier Di Maio e Salvini hanno difeso i provvedimenti che stanno portando avanti anche con toni duri, attaccando le istituzioni esterne al parlamento (vedi Bankitalia o l’Ue), ree, secondo il loro parere, di fare campagna di opposizione al governo. La giunta ha sempre detto che gli Italiani non devono guardare ai numeri dello Spread perché i soldi per la manovra ci stanno. Infatti, prima del loro insediamento, Lega e Cinque Stelle avevano accusato Mattarella di affidarsi troppo ai numeri della borsa e non a quelli degli elettori. Però ora lo spread, che dir si voglia, è tornato a salire proprio come ai tempi dei primi mesi del governo. Forse il mercato finanziario è preoccupato dalle perplessità che la manovra economica sta suscitando. Questa mattina, Piazza Affari ha registrato lo spread fra Btp e Bund a 308,7 punti, contro i 307,5 fatti pervenire in chiusura della settimana appena trascorsa. Il rendimento del titolo decennale italiano si trova al 3,57%. La mattinata si era aperta in lieve calo. Il primo Ftse Mib segna un -0,2% a 19.218 punti. Anche le altre borse europee hanno riscontrato una leggera flessione in apertura. Parigi cede lo 0,02% con il Cac 40 a 5.095 punti. Francoforte cede lo 0,23% a 11.497 punti. Mentre Londra registra +0,13% con il Ftse 100 a 7.012 punti. Ma le borse europee ed intercontinentali non stanno mostrando preoccupazioni verso la condotta politica del nostro Paese. Preoccupazioni sono state registrate anche verso gli altri casi internazionali. In rosso si sono avviati anche i mercati asiatici e pacifici. Evidentemente non giovano le continue tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, i cui dazi imposti dal governo Trump al governo Cinese, rallentano l’economia di quest’ultima e producono maggiori oneri finanziari agli Stati Uniti d’America. Situazione che ha mitigato l’ottimismo del rimbalzo della fine della scorsa settimana. Un altro stallo è dato dalle crescenti tensioni diplomatiche sorte tra Arabia Saudita e l’Occidente sul caso di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente saudita scomparso e fatto a pezzi il 2 ottobre scorso nel consolato di Riad a Istanbul. Tra i singoli listini Tokyo lascia sul terreno l’1,87%, Hong Kong l’1,33%, Shenzhen lo 0,66%, Shanghai e Sydney quasi l’1%, Seul l’1,78%. Sul fronte europeo si monitora con attenzione la Gran Bretagna e la sua uscita dall’Euro, per cui Londra ancora non è riuscita ad arrivare ad un accordo con le istituzioni europee. Domina poi la scena l’Italia con il consiglio dei ministri chiamato ad approvare la manovra. Sotto la lente anche l’esito del voto in Baviera con il crollo della Csu, alleati della Merkel.