Home POLITICA ECONOMIA Spread verso quota 290, frena Piazza Affari

Spread verso quota 290, frena Piazza Affari

Ancora in salita lo spread: quest’oggi il differenziale Btp/Bund è salito a 288 punti partendo dai 280 a cui era giunto dopo lo stop di ieri, col rendimento del decennale italiano al 2,72%. Secondo gli analisti, è un chiaro effetto post elettorale. Lo Spread che si avvicina al 290 indice, poi, sui titoli bancari che in questo primo risvolto di mattina producono a Piazza Affari un calo in avvio, con il Ftse Mib a -1,14%. Quando al rialzo di Fca, in seguito alla ipotesi di fusione con Renault indicata ieri dal Lingotto, l’aumento ha avuto poca durata, dal momento che il titolo ha perso oggi oltre mezzo punto percentuale.

Spread verso quota 290, frena Piazza Affari. Dura poco anche il rialzo di Fca

Del resto, va anche detto che in un quadro più ampio, c’è stato un calo anche delle altre Borse europee: Londra è poco al di là del pareggio, Francoforte cala dello 0,52% e Parigi si attesta sullo 0,5%. Al contrario si sono visti aumenti sui listini asiatici in particolare Tokyo ha visto un incremento dello 0,37%. Di conseguenza, stando agli esperti del settore, non dovrebbero aver influito le dichiarazioni del presidente americano Trump che aveva detto come gli Usa “non sono pronti” a stringere per il momento un’intesa con la Cina sul fronte commerciale.

Aggiornamento ore 9,43

Sul fronte europeo, la situazione è ben delineata. L’euro esordisce in calo e si piazza a 1,118 dollari. Sale, invece, ancora la sterlina, che prova a riacciuffare quanto dilapidato dopo il voto europeo e il caso Brexit. In questo avvio di giornata, la divisa britannica è arrivata a 1,134 euro, in leggero aumento rispetto alla giornata precedente. Ci sono poi dati un po’ più ampi che gli specialisti analizzano. Pare, in un quadro di macro livello, che gli auspici dei mercati e dei consumatori in Germania siano in parziale riduzione secondo le proiezioni che diverranno concrete a giugno, a fronte dei dubbi che i mercati stessi sembrano nutrire in merito alle programmatiche legate alla crescita.

Aggiornamento ore 11.31

L’indice GfK, fondato su un sondaggio su circa 2.000 persone, per giugno sembra attestarsi a 10.1 punti, 0,1 punti percentuali in meno rispetto al valore di maggio. In base, invece, a quanto ha dichiarato l’Istat si registra una crescita dell’export italiano verso i Paesi extra Ue. I commerci, dopo un bimestre in calo, sono aumentate ad aprile, “seppur con un incremento contenuto”, dello 0,5%. La stessa attesa verso l’Italia, è invece ricalcata in merito alla fiducia dei consumatori Usa, i cui dati arriveranno nel pomeriggio. Nel novero delle proiezioni e interpretazioni degli analisti, in base ai dati odierni e alle previsioni in prospettiva, si registra e si dovrebbe continuare a mettere in preventivo un problema legato al petrolio. Le problematiche di natura commerciale che il settore sta attraversando persistono a condizionare le quotazioni del petrolio stesso. Il Wti, con consegna a luglio, è balzato di 49 cent a 59,12 dollari. A Londra il barile di Brent, con consegna a luglio, sale dello 0,37% a 70,27 dollari.

Aggiornamento ore 17,12