Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Stephanie Frappart, finale Uefa ‘nella fossa con 22 leoni’

Stephanie Frappart, finale Uefa ‘nella fossa con 22 leoni’

“Ora c’è tanta curiosità, ma se poi in campo sbaglieremo, i nostri errori saranno criticati. Vorrei solo una cosa, essere giudicata come fischietto e non come donna. Il regolamento e la sua applicazione sono uguali per tutti, non hanno sesso”.
Davanti ai giornalisti parla a suo agio, sicuramente è emozionata perché, aldilà dell’evento (stasera ad Instanbul, alla Vodafone Arena, dirigerà la finale Uefa), come quando corre in campo sa mantenere i nervi ben saldi.
Ma Stephanie Frappart, francese della Val-d’Oise (classe 1983), da oggi entrerà nella storia del calcio infrangendo un tabù nato con la storia stessa del Football: sarà la prima arbitro donna a dirigere una finale ‘maschile’.
Ma questa tenace signora in realtà è un ‘osso duro’, qualcuno la ricorderà all’opera in occasione del recente Mondiale di Calcio femminile, dove ha arbitrato la finalissima tra gli Stati Uniti e l’Olanda.
Calciatrice fino all’età di 13 anni, a 18 riceve la ‘chiamata’, una scelta giusta perché ad appena 28 anni, Stephanie è stata giudicata come il miglior arbitro donna al mondo, in virtù del punteggio accumulato dirigendo nella terza divisione francese.
Dopo la Ligue 2 (2014), la Frappart sale agli onori delle cronache mondiali come primo arbitro donna a dirigere in Ligue 1, nell’aprile del 2019. Ha ragione quando ripete candidamente: “La mia vita è cambiata“.
Un elemento in più per vederci questa finale, stasera alle ore 21 in diretta su Canale 5, e in streaming su Sportmediaset.it
Max