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Stop alle agevolazioni fiscali nello sport: cosa succede e cosa rischiano i club

Un vuoto normativo rischia di svuotare le casse dei club della Serie A di calcio, basket e altri sport professionistici. La doccia gelata è arrivata nella giornata di lunedì: una circolare dell’Agenzia delle Entrate annunciava il blocco del “regime agevolato degli impatriati”, contenuto nel cosiddetto Decreto Crescita, in attesa di un Dpcm attuativo che ancora latita.

Lo sconto fiscale era stato ampliato anche agli sportivi professionisti al fine di attrarre in Italia atleti di livello. Così le società italiane hanno siglato contratti importanti come quelli, ad esempio, di Ibrahimovic, De Ligt e Ribery e Osimhen.

I club professionistici in base alla norma godono di un’agevolazione fiscale fissata al 50% per gli sportivi che abbiano risieduto all’estero nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia e che abbiano poi vissuto per due anni nel nostro paese con conseguente trasferimento della residenza.

Il cosiddetto Decreto Crescita è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno 2019. Da allora non è stato emanato il Dpcm attuativo che ora mette nei guai le società. Il rischio per i club è quello di dover rimborsare un’importante percentuale di tasse dovute, scenario che mette a rischio anche il calciomercato invernale, già impoverito dallo svuotamento delle casse dei club causa emergenza sanitaria.

Per questo nella giornata di ieri la Federcalcio e la Federazione pallacanestro hanno scritto al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e a quello dello Sport, Vincenzo Spadafora, per ottenere ragguagli e rassicurazioni sulla vicenda.

“In data odierna – reciat il comunicato della Fip, Federazione italiana Pallacanestro – il Presidente Giovanni Petrucci, d’intesa con il Presidente della Legabasket Serie A Umberto Gandini, ha inviato all’attenzione del Ministro dell’Economia una lettera con la quale viene invocato il ripristino delle agevolazioni fiscali relative al cosiddetto “bonus impatriati” a favore dei club professionistici, già duramente colpiti dalla pandemia in atto”, si legge nella nota. Ora i club attendono risposte.