(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – Potrebbero essere 100 le persone morte vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste di Steccato di Cutro, a 20 chilometri da Crotone. A bordo dell’imbarcazione c’erano almeno 180 migranti. Finora le vittime accertate sono 59, tra cui 13 bambini e 33 donne, e i sopravvissuti 79.
Salgono intanto a due i presunti scafisti fermati dopo la strage. Come apprende l’Adnkronos, nella notte sarebbe stato fermato un altro uomo con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sarebbe stato tra gli scafisti che erano alla guida del caicco che si è spezzato su una secca davanti alle coste di Steccato. Ma, come si apprende, si indaga su altri due uomini che avrebbero avuto un ruolo nella traversata. Si tratta di uomini di nazionalità turca e pakistana.
Secondo una prima ricostruzione, l’imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani. A bordo almeno 180 persone che per questo viaggio avevano pagato circa 2.500 euro. Arrivati sulle rive di Crotone, la nave si è imbattuta su una secca e si è spezzata in due. Le ricerche in mare sono proseguite per tutta la notte, con due motovedette della Guardia costiera.
La Procura di Crotone ieri ha aperto un’inchiesta, con le ipotesi di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I sopravvissuti sono 79, 28 sono afghani, 16 arrivano dal Pakistan, altri da Iran, Somalia e Palestina. I migranti che non sono stati portati in ospedale sono stati trasferiti ieri sera nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, con l’assistenza di un team di psicologi.