Teatro dell’Opera, Michieletto dirige una moderna ‘Vedova Allegra’

“Non è un genere minore e perciò non va tradotta. Quando mi hanno proposto questo titolo, il primo aut aut che ho messo è stato proprio quello di farla in tedesco, sua lingua originale, come si fa con l’opera”.
Così, presentando la sua quarta stagione al Teatro dell’Opera di Roma, Damiano Michieletto, eccellente regista nonostante la sua giovane età, introduce la messinscena de ’La vedova allegra’ (dal 14 aprile alle 19), celebre e amata operetta di Franz Lehar.
“E’ una storia che parla di soldi ambientata originariamente in un’ambasciata, dove la protagonista è una ricca vedova alle cui ricchezze tutti ambiscono – racconta il regista –  Io ho traslato l’ambientazione perché il mondo delle ambasciate, che nessuno frequenta, mi sembrava sterile, un cliché. Così l’ho ambientata in una banca di provincia negli anni ’50, pensando sia alle coreografie con rock’n’roll, boogie-woogie e charleston, sia all’emancipazione femminile che in quegli anni cominciava a farsi strada, sia all’atmosfera delle balere”. A chi gl fa notare se vi sono riferimenti ai recenti fatti di cronaca,  Michieletto replica sorridendo ironicamente: ”E’ una domanda che mi fanno tutti ma io sono veneto e nella mia regione le banche hanno un certo peso. Certo, leggere tutti i giorni sui giornali di crisi finanziaria, di banche e risparmiatori che perdono i propri investimenti, una certa importanza al tema la dà, ma negli anni ’50 il clima era di fiducia nelle banche e questo ha consentito di giocarci un po’”.
Ambientato negli anni ’50, e realizzato in coproduzione con La Fenice di Venezia (che lo ha ospitato), il regista ha fatto un gran lavoro ‘rileggendolo’ , pur non snaturandolo, in una sorta di musical dove però l’opera, tiene a sottolineare, ”che un capolavoro assoluto che va preso sul serio”. Annuisce anche il direttore artistico Alessio Vlad il quale, ribadisce come, in questa produzione “i cantanti siano anche attori, come deve essere per queste opere”.
In scena domenica 14 aprile alle 19 (tn diretta su Rai Radio3), lo spettacolo sarà replicato martedì 16 alle 20, mercoledì 17 alle 20, giovedì 18 alle 20, venerdì 19 alle 18 e sabato 20 alle 16.30. Gli interpreti principali sono: il Barone Mirko Zeta, Anthony Michaels-Moore; Valecienne, Adriana Ferfecka; Hanna Glawari, Nadja Mchantaf; il Conte Danilo Danilowitsch, Paulo Szot; Camille de Rossillon, Peter Sonn; Raoul de Saint-Brioche, Marcello Nardis; Visconte Cascada, Simon Schnorr, Kromow, Roberto Maietta; Njegus, Karl-Heinz Macek. A questi si affiancano cinquetalenti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera: Timofei Baranov nel ruolo di Bogdanowitsch, Rafaela Albuquerque in quello di Sylviane, Irida Dragoti di Olga, Andrii Ganchuk di Pritschitsch, Sara Rocchi Praskowia. Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti e i movimenti coreografici di Chiara Vecchi. Maestro del Coro Roberto Gabbiani. Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera.
Come tiene infine a far notare il sovrintendente Carlo Fuortes: ”Sarà la prima volta che ’La vedova allegra’ va in scena all’Opera di Roma in tedesco. L’abbiamo inserita in cartellone non considerandola un titolo minore ma un’opera molto importante. Per questo abbiamo voluto sul podio uno specialista del genere come Constantin Trinks e un regista come Michieletto, che collabora con questo teatro ormai da quattro stagioni”.
Max