Tempo in scadenza per Alitalia, piloti e assistenti pronti allo sciopero

    Ancora nessuna soluzione chiara per il futuro della compagnia aerea Alitalia: la tempistica sembra essere giunta alla scadenza e intanto piloti e assistenti di volo si sono detti pronti a indire una fase di mobilitazione che potrebbe portare ad un sciopero. L’allarme rosso è stato lanciato proprio dalla recente Fnta, Federazione Nazionale del Trasporto Aereo, costituita dalle associazioni professionali di categoria, Anpac, Anpav e Anp.
    “È una situazione pericolosissima e preoccupante e ancora non sappiamo a quali soluzioni sta pensando il Governo”, hanno dichiarato all’unisono i rappresentanti di Fnta in vista delle scadenze stringenti che attendono la compagnia nelle prossime settimane e mesi: il 31 ottobre dovrebbero scadere, infatti, la procedura di vendita, la cassa integrazione e i contratti di lavoro, mentre il 15 dicembre scade il termine per la restituzione del prestito ponte.
    Al momento, dal Governo non sono arrivati segnali, come denuncia la stessa Fnta, se non la comunicazione dell’apertura di un tavolo sul trasporto aereo senza però l’indicazione di eventuali convocazioni. Tutto tace invece sullo specifico dossier di Alitalia mentre manca ormai meno di un mese all’ora x del 31 ottobre. “La compagnia è gestita bene e con buon senso dai commissari, che stanno un clima positivo. Ma questo non basta a risolvere i problemi”, ha detto il coordinatore di Fnta, Stefano De Carlo nel sottolineare che la compagnia, nonostante la stagione estiva positiva, continua a perdere. “Alitalia si avvia a perdere tra i 400 e i 500 milioni di euro. Le perdite già consolidate ammontano a 300 euro. Il rischio è che i soldi a gennaio non ci saranno più. Non sappiamo se Alitalia ce la fa ad affrontare un altro inverno”, ha avvertito. “Il Governo – ha proseguito De Carlo – deve dare una soluzione ai problemi in tempi rapidi perché siamo già oltre il tempo massimo. Il Governo ha parlato di nazionalizzazione, abbiamo sentito parlare di Fs, Eni, Cdp ma di più non sappiamo”. Grave è, inoltre, il fatto che Alitalia non abbia un piano industriale. “Ora l’azienda – ha detto De Carlo – vive di inerzia mentre avrebbe bisogno di un piano e di nuovi capitali. Servono 1,5-2 miliardi di investimenti in flotta con l’obiettivo di sviluppare il lungo raggio dove si fanno ricavi e, in particolare, i Nord America. E per questo, serve una nuova partnership per uscire dai vincoli della joint venture SkyTeam”. “E’ un momento grave per Alitalia. La situazione è diventata pericolosissima e per questo abbiamo deciso di lanciare questo allarme e siamo a un passo dal baratro”, ha detto Marco Veneziani di Anp. In assenza di fatti e risposte concrete, “andremo alla mobilitazione del personale”, ha quindi annunciato il presidente dell’Anpav, Massimo Muccioli.