Home ATTUALITÀ PRIMO PIANO Stromboli: esplosioni e lapilli di lava. Paura tsunami, gente in fuga

    Stromboli: esplosioni e lapilli di lava. Paura tsunami, gente in fuga

    Una scena apocalittica quella che nel pomeriggio di oggi hanno vissuto i numerosi turisti e bagnanti che in quel momento affollavano le spiagge di Stromboli. Dapprima si sono udite delle forti esplosioni poi, come scintille sparate nel cielo, dalla bocca del cratere si sono levati lapilli di fuoco, in un crescendo di fumo denso e nero.

    Stromboli, la gente ha cercato riparo in mare

    Ovviamente, cadendo a terra le ‘pepite’ infuocate hanno immediatamente attecchito nell’area circostante, ricoperta di erba secca e canneti, dando vita a diversi roghi. In tutto questo, dalla Sciara del Fuoco, divisa in due distinti rivoli, ha cominciato a scendere la lava. Diverse persone, terrorizzate dalla visone dei roghi, si sono gettate in acqua.
    Nel frattempo l’Ingv di Catania ha subito rilevato l’attività vulcanica, attraverso violente esplosioni dall’interno dello Stromboli. Una scena ben visibile anche dalle altre isole dell’Arcipelago delle Eolie.
    Inevitabilmente tra le gente è scoppiato il panico, ed il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha subito informato che “La situazione è sotto controllo, non ci sono feriti e il personale di soccorso è già sul posto. Non c’è alcuna evacuazione ma per chi vuole allontanarsi dall’isola stiamo predisponendo il trasferimento a Lipari”.

    Stromboli, il terrore dello tsunami

    Tuttavia la paura maggiore che ha assalito tutti, era quella di un eventuale tsunami. Come ha infatti poi spiegato il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri, “La popolazione che si trova sull’isola di Stromboli è adesso allarmata dalle esplosioni del vulcano ma l’evento sta diminuendo di intensità. Come si rileva dal sismogramma, dal tracciato sismico registrato da una stazione dell’Ingv di Stromboli, è evidente che il segnale diventa molto ampio in corrispondenza dell’inizio della sequenza esplosiva principale, rimanendo di ampiezza più grande del normale per alcune decine di minuti. Ciò significa che l’esplosione è stata importante ma adesso il fenomeno è in progressiva diminuzione di intensità, come mostra la parte finale del tracciato sismico. In ogni caso, per precauzione, le persone sono state allontanate dalle spiagge per evitare che possano venire coinvolte da piccoli tsunami, onde di maremoto che potrebbero generarsi da frane sottomarine provocate dall’eruzione. Questa è una procedura consolidata emanata dalla Protezione Civile Nazionale da tempo per eventi di questo tipo”.

    Dal canto suo l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, poco dopo ha rivelato che alle ore 17,16 è stata registrata “un’esplosione di forte intensità dalla terrazza craterica dello Stromboli. A partire dalle ore 14:46 e 10 secondi Utc si è verificato un parossisma che ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dove si aprono le bocche dello Stromboli, a circa 800 metri di quota sul mare”.
    Come ha spiegato nei particolari il vulcanologo, “I blocchi incandescenti di magma, che prima si frammentano e poi ricadono al suolo, ovvero i prodotti generati dal parossisma, sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano, nella Sciara del Fuoco, una sorta di valle che si apre sul fianco settentrionale, Nord occidentale, del vulcano Stromboli” ha aggiunto il vulcanologo. Il fenomeno, ha spiegato ancora Neri, “è anche visibile sul tracciato sismico che mostra, oltre alle due esplosioni maggiori, circa 20 eventi esplosivi minori. Dopo la fase parossistica, il segnale del tremore è ora in diminuzione”.
    Nello specifico l’Ingv ha registrato due distinti eventi esplosivi, alle 14.46:10 ed alle 14:46:40 Utc, specificando che “la sequenza è stata preceduta alle 14:44 Utc da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica. Ciò significa che si tratta di esplosioni più energetiche delle altre registrate di minore intensità. Abbiamo osservato in campo una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 chilometri di altezza al di sopra dell’area sommitale del vulcano Stromboli disperdendosi poi in direzione sud-ovest”.
    Max