TERRORISMO – RENZI: ‘NON SOTTOVALUTIAMO NIENTE, IL RISCHIO C’E’ ANCHE SENZA MINACCE SPECIFICHE’

Il premier Matteo Renzi, intervenendo a un seminario sulla sicurezza e sul terrorismo, ha espresso il punto sulla situazione in ambito al discorso terrorismo: “L’Italia deve fare i conti con il terrorismo come tutti gli altri. Noi non sottovalutiamo niente ma non ci sono minacce specifiche che ci possono far immaginare chissà che cosa ma il rischio esiste: conviverci sarà possibile solo se saremo capaci di avere una strategia che ci rende orgogliosi di essere Italia. Il denominatore comune di questa minaccia – evidenzia il premier – è l’imprevedibilità, i nostri devono essere in grado di comprendere i segnali di pericolo imminente. Tutte le forze di polizia sono impegnate al massimo per scongiurare il rischio che possa accadere qualcosa alle nostre istituzioni”. A ribadire la situazione è il capo della Polizia ,Alessandro Pansa, che,  intervenendo al seminario su sicurezza e terrorismo, ha sottolineato come, contro l’attuale minaccia terroristica “servano risposte rapide e efficaci”. “Una minaccia – spiega il capo della Polizia – che include anche l’elemento dei foreign fighters e che, in futuro, potrebbe anche risiedere nei flussi migratori non gestiti correttamente nel nostro continente”. Renzi, nel proprio intervento, ha rimarcato la gratitudine per il lavoro svolto sinora dalla Polizia di Stato, e in generale alle forze dell’ordine, aggiungendo: “C’è bisogno di una capacità molto ampia di rispondere a un problema rilevante a livello internazionale ma che vede l’Italia in condizione di offrire risposta se su questi settori cercheremo di valorizzare gli aspetti positivi, ricordandosi che non è in ballo l’appartenenza politica”. Il premier, a tal proposito, ha ribadito l’importanza di una realtà come quella africana: “Questo tipo di minaccia va combattuto con una strategia a lungo raggio, tornando in Africa e cercando di giocare un ruolo con i Paesi africani. L’Africa è la nuova frontiera, è la chiave di volta dei prossimi 10-20 anni per l’Europa”.

D.T.