Terrorismo nero, morto Carlo Maria Maggi

    Gli anni 70-80 sono passati alla storia come gli anni di piombo, ovvero gli anni del terrorismo delle Brigate Rosse e del Terrorismo Nero. Il primo, quello delle Br,  aveva come obiettivi politici ed imprenditori in nome della lotta proletaria; il secondo, il terrorismo nero, era legato a fazioni di estrema destra e aveva come target anche innocenti. Infatti è da ricondursi al terrorismo nero la bomba della stazione di Bologna del 2 agosto del 1980. Ieri è morto uno dei principali esponenti di questa matrice terroristica, acusato più volte di essere il primo responsabili delle più gravi stragi che la nostra storia ricordi. Carlo Maria Maggi è dipartito – stando alle notizie delle forze dell’ordine – a Venezia dove era ai domiciliari perché gravemente malato. A capo – secondo lunghe trafile giudiziarie – della organizzazione veneta di Ordine Nuovo, era esponente dell’Msi da cui fu cacciato via a fine anni ’60 proprio per i suoi legami con il terrorismo “nero”. Più volte raggiunto da un’ordinanza di cattura nel 1988 aveva subito una condanna a nove anni per aver tentato di rifondare il partito fascista. Prosciolto con sentenza definitiva, dopo un capo d’imputazione di primo grado all’ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e per quella alla questura di Milano (17 maggio 1973) di cui si pensava essere il principale esecutore. Assolto, per mancanza di indizia, in primo grado (16 novembre 2010) e in appello (14 aprile 2012) all’ udienza per la strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), si è visto cancellata la sentenza dalla Cassazione nel 2014. Nel successivo processo d’appello era stato condannato all’ergastolo (22 luglio 2015) come mandante. La pena all’ergastolo del 22 luglio 2015 è stata confermata in via definitva in Cassazione il 20 giugno 2017.Maggi, morto a 82, soffriva da tempo di una neuropatia congenita.