TEXAS – L’AMARA CELEBRAZIONE DELLA PRIMA STRAGE DI MASSA IN UN CAMPUS: 50 ANNI DOPO ‘SÌ ALLE ARMI NELLE AULE UNIVERSITARIE’. DA OGGI IN VIGORE LA CONTROVERSA LEGGE

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    Era l’1 agosto del 1966 quando l’ex cecchino dei marines Charles Whitman, appostatosi sulla torre dell’University of Texas, aprì il fuoco  uccidendo 17 persone: fu la prima  strage di massa in una scuola degli Stati Uniti. Ebbene, questo tragico 50nnale, è stato ‘celebrato’ dal Texas nel peggio dei modi. Come fossero morti invano le centinaia di giovani che da allora ogni anno negli Stati Uniti, volontariamente od in seguito ad un uso accidentale, rimangono vittime della facilità con cui si può acquistare un’arma, lo stato del Texas ha stabilito che si potranno portare armi, anche non visibili, nei campus e nelle aule universitarie. ‘Grazie’ infatti alla volontà dei repubblicani, è da oggi attiva la controversa legge che consente ai maggiori di 21 anni (con una licenza per le armi non a vista), di potarle nei campus. Un vero e proprio schiaffo in faccia al presidente Obama – da sempre in prima linea contro l’suo ed il facile possesso delle armi – quello del governatore texano Greg Abbott, tra i principali fautori di questo assurdo permissivismo. Ed oltretutto elaborato in piena campagna elettorale. Il concetto seguito dai repubblicani fa leva sulle coscienze dei cittadini ed i loro fantasmi: ‘armare i buoni’ affinché siano in grado di difendersi dai cattivi, ed in grado di contrastare i vari attentatori della democrazia. Ma la misura passata oggi, purtroppo, seguendo le statistiche indica invece che rischia di far aumentare le violenze e i suicidi nel campus. Inutile il dissenso espresso dalle università pubbliche del Texas (per protesta il preside della facoltà di Architettura ha rinunciato al suo incarico), alle quali si è affiancato l’appello di Claire Wilson James, una delle persone ferite nella sparatoria di 50 anni fa. Di contro, nella ’liberal’ Austin ci professori hanno ottenuto che nei loro uffici venga vietato di entrare armati. E nella maggioranza delle università private si è scelto di non applicare la legge, continuando a vietare le armi. Ricordiamo che in virtù della legge approvata 20 anni fa, di poter portare le armi anche non a vista, oggi nel Texas oltre un milione di persone hanno beneficiato di questa autorizzazione. Nella Georgia recentemente il governatore repubblicano Nathan Deal, ha fatto arrabbiare i suoi colleghi di partito mettendo il veto ad una legge simile a quella del Texas. Ed altri 15 stati, compresi stati considerati ’gun friendly’ come Montana, Wyoming, hanno fatto la stessa scelta di non permettere armi nelle università. Ma girare armati nei campus è permesso anche in Colorado, nell’Utah, in Idaho ed in altri cinque stati Un tema controverso questo delle armi che, a danno della sicurezza sociale (ed in barba al buonsenso), è ormai divenuto un tema politico.

    M.