The Front Runner: la storia del primo scandalo politico, con Hugh Jackman

Dopo aver vestito i panni di Wolverine, l’eroe solitario della saga degli X-Men e aver mostrato le sue qualità canore in Les Miserables e The Greatest Showman, il divo australiano Hugh Jackman (50 candeline soffiate lo scorso 12 ottobre), si cimenterà in un melodramma politico, con ‘The Front Runner – Il vizio del potere’, l’ultima fatica di Jason Reitman ( regista di ‘Juno’ e ‘Tra le nuvole’) che narra del primo grande scandalo sessuale nella storia della politica statunitense. Sarà il film d’apertura del Torino film festival (23 novembre – 1 dicembre 2018) mentre per vederlo nelle sale italiane bisognerà aspettare il 21 febbraio 2019. Jackman interpreta Gary Hart, il senatore democratico e dall’inclinazione liberal che nel 1987 era il front runner (favorito) nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti prima che venisse travolto da un caso a sfondo sessuale (un tradimento, visto che Hart era sposato con l’ex modella Donna Rice), gli tolse qualsiasi possibilità. Ilprescelto dei democratici fu poi Michael Dukakis, che fu sconfitto da George H. Bush. Hart era visto come il “salvatore” per i democratici, il candidato numero 1 per riprendere la Casa Bianca dopo otto anni di presidenza Reagan. Politico di grande elevatura, carismatico e statista preparato, Hart era anche considerato uno sex symbol e perciò attirava molte donne. Una dipendenza che nemmeno la sua solida relazione con la moglie Lee riusciva ad arginare. Lo scandalo Hart/Rice inaugurò l’era della politica-tabloid, dando il via al giro dei media che si interessano più alle vicende private di un politico che di quelle di pubblico interesse. Nel cast, oltre a Jackman, vi è Vera Farmiga nei panni della moglie di Hart, bella e leale, vista come first lady ideale, Sara Paxton appare nel breve cameo di Donna Rice, J.K. Simmons è il responsabile della campagna elettorale, mentre Alfred Molina è Ben Bradlee, il capo del Washington Post, che pur con riluttanza rese noto lo scandalo (quello stesso Bradlee che ha già avuto il volto di Tom Hanks in The Post e di Jason Robards in Tutti gli uomini del presidente). Jackman a Toronto ha rilasciato un’intervista durante la release di The Front Runner . L’attore sembra non ricordare molto in cui il caso Hart balzò alle cronache: “Pochi (ricordi) in verità. Nel 1987 stavo trascorrendo un periodo di pausa in Europa, a Londra, vivevo con dieci sterline al giorno ed ero sempre mezzo sbronzo e non ricordo quasi nulla di quel periodo giovanile. Cioé, quando sentivo la gente dire “monkey business” (affari sporchi) e Donna Rice nella stessa frase sapevo quello di cui si parlava, ma poco altro. Di Hart non sapevo quasi nulla”. Jackman passa poi a parlare della sua preparazione attoriale: “Ho parlato con molte persone, professori di scienze politiche, giornalisti, autori, altri politici che conoscevano Hart. E poi naturalmente l’ho incontrato. Sono stato io a insistere di incontrarlo, non la produzione, e Hart generosamente, senza sapere niente del film anche se conosceva il libro da cui è tratto, ha accettato”. Con ‘The Front Runner sembra preannunciarsi un altro biopic, un altro grande racconto del potere che solo Hollywood sa mostrare sullo schermo.