Home ATTUALITÀ Tokyo 2020, l’Italia salva le Olimpiadi: approvato il ‘decreto Cio’

Tokyo 2020, l’Italia salva le Olimpiadi: approvato il ‘decreto Cio’

La partecipazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo è salva, l’Italia ha approvato sul gong il decreto per l’autonomia del Coni che dovrebbe evitare la sospensione del Comitato olimpico italiano da parte del Cio. Un’ipotesi concreta fino a poche ore fa. La convocazione urgente del Consiglio dei ministri per approvare il decreto salva-Coni è stato l’ultimo atto del premier Conte prima di salire al Quirinale per presentare le dimissioni.

Niente bandiera e inno, le divise azzurre hanno rischiato di rimanere nel cassetto fino al prossimo anno. L’Italia è andata verso una clamorosa esclusione dalle Olimpiadi in programma a Tokyo in estate. La decisione definitiva verrà presa dal Comitato olimpico internazionale domani, mercoledì 27 gennaio, ma il decreto approvato in extremis mette al sicuro gli azzurri.

In caso di esclusione gli atleti italiani avrebbero dovuto gareggiare senza bandiera e solo come sportivi indipendenti, aprendo ad uno scenario vissuto prima solo nel 1980, alle Olimpiadi di Mosca.

Ma come si è arrivati a questo punto? La frattura risale alla riforma dello sport varata dal primo governo Conte, nella quale il Coni è stato privato di parte della sua autonomia a favore dell’organo governativo Sport e Salute. Decisione in contrasto con i criteri della Carta Olimpica, che il Cio ha più volte invitato a sanare.

“Siamo molto preoccupati per ogni giorno che passa, oggi tutti sanno la problematica, il nostro Paese è fatto così ma il nostro Comitato olimpico non se lo merita”, aveva dichiarato pochi giorni fa il presidente del Coni Giovanni Malagò, che in mattinata ha informato il numero uno dei Cio, Thomas Bach, sull’approvazione del decreto.

Una tegola prevedibile che il governo ha risolto nel momento più delicato della sua legislatura. L’ultima mossa di Conte prima di salire al Quirinale per le dimissioni. Il decreto salva-Coni, nel cassetto da tempo è stato approvato, evitando all’Italia una figuraccia mondiale.