TOR BELLA MONACA, PRESIDENTE CENTRO ANTIVIOLENZA SCRIVE A NAPOLITANO

    A sei mesi dalla chiusura del centro antiviolenza, la presidente dell’associazione, Stefania Catallo, scrive un appello al Presidente Napolitano. “Purtroppo finora nessuna istituzione politica locale o nazionale alla quale ci siamo rivolte, ha voluto darci un aiuto reale e concreto, se non concedendoci qualche appuntamento nel quale siamo state sentite – ma non ascoltate – per poi essere liquidate senza un niente di fatto – si legge nella missiva – Siamo allo stremo e soprattutto ci sentiamo inascoltate, discriminate, non è questo ciò che ci aspettavamo. Le istituzioni sono preposte ai bisogni dei cittadini, ma ci sembra che dette istituzioni siano sorde alle nostre voci, confermando purtroppo quello che è il pensiero dominante dell’opinione pubblica, ossia che la politica non si interessa ai bisogni reali del Paese, ma solo a ciò che in quel momento le fa comodo. Abbiamo scritto più volte al sindaco Marino – l’ultima volta il giorno 8 luglio tramite fax inviato dal Presidente della Commissione Patrimonio del Comune di Roma – e non abbiamo avuto risposta. Abbiamo scritto a Lei, Presidente della Repubblica, e siamo state chiamate in Prefettura per un incontro informale, ma non riusciamo ancora ad incontrarLa. Cosa dobbiamo fare ancora? Dovremmo darci per vinte e abbandonare la battaglia in favore delle donne abusate a Tor Bella Monaca? Non intendiamo abbandonare questa nostra missione che ci siamo date da circa due anni e che al momento ha portato all’ascolto e all’accoglienza di oltre mille donne. Chiediamo solo – conclude la Catallo – di essere ricevute. Questo gesto vorrebbe dire molto per noi, e soprattutto sarebbe un esempio dell’interesse reale del Paese al problema del femminicidio”.