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Tragedia della funivia sul Mottarone, i sanitari torinesi: “In condizioni stabili” il bimbo sopravvissuto

Il piccolo è sedato e intubato, ieri sera ha fatto un intervento per mettere in sicurezza le fratture che aveva agli arti inferiori e superiori, ora resta sedato e addormentato nel corso della giornata faremo risonanza magnetica per valutare le condizioni del cervello. Per ora è presto per dire se ci siano danni permanenti”.

Dunque, come ha affermato oggi Giorgio Ivani, direttore della rianimazione del Regina Margherita, al momento le condizioni dell’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone (costata la vita a 14 persone), un bimbo di appena 5 anni, “sono stabili”.

I sanitari torinesi: “Le condizioni del bimbo di 5 anni sono stabili. La famiglia è qui”

Come ha ribadito anche il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, “In questo momento è monitorato, resta in prognosi riservata e lo resterà per le prossime 48 ore. Un dramma nel dramma. La giornata di ieri è stata difficile dal punto di vista empatico ed emozionale, nonostante in ospedale si vedano tutti i giorni situazioni particolarmente drammatiche. Siamo rimasti tutti coinvolti come se fossero figli nostri“. Quindi il medico ha poi aggiunto che “La famiglia è qui, in ospedale, ma ha chiesto in questo momento il massimo riserbo, è in lutto per quello che è successo e in ansia per il bambino, non vuole per questo rilasciare alcuna dichiarazione“.

La zia del bimbo: “Ho appreso della disgrazia attraverso i messaggi giunti su Whatsapp”

Disperata la zia del bimbo ricoverato a Torino: “Ho saputo cosa era successo dai messaggi di WhatsApp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace‘, e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i contatti di WhatsApp dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini…due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco“.

La zia del bimbo: “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico”

Poi, non senza commozione, la donna aggiunge: “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino, e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un po’ con i bis nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’”. Riguardo alle varie fratture subite dal bimbo, la dottoressa spiega che “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso siamo qui aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano“.

La figlia di una delle vittime: “So che da lassù adesso faremo finalmente pace…”

Angelica, è la figlia del 55enne Vittorio Zorloni, morto nella cabinovia insieme alla sua compagna e al figlio Mattia, di cinque anni. “Papà, ironia della sorte, io ero sul versante opposto della montagna con la mia famiglia, voi avete pensato di andare finalmente a farvi un bel giro in funivia nel primo giorno di sole e libertà e invece le nostre strade si sono divise per sempre. So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto“.

Max