Tria critiche Di Maio e l’esultanza del balcone

    Nella recente intervista a il Fatto Quotidiano il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha avuto modo di toccare diversi punti in relazione alla sua esperienza al governo e di vedere le varie vicende politiche collaterali. Tra le quali, la ormai nota faccenda dell’esultanza di Di Maio sul balcone. Sulla quale ha avuto modo di chiarire il proprio pensiero.

    Tria critiche Di Maio e l’esultanza del balcone: Mi ha angosciato, dice il ministro dell’Economia.

    “L’esultanza sul balcone? Mi ha angosciato”: così dice il ministro Tria, senza troppi giri di parole in merito appunto all’esultanza di Di Maio dal balcone di Palazzo Chigi per il deficit al 2,4%: “Non mi aspettavo l’uscita sul balcone. Rispetto a una severa reazione dei mercati finanziari, ammetto che mi ha angosciato più l’esultanza che il deficit al 2,4%. Il deficit va fatto ma non è un fine: è un mezzo per raggiungere un fine”, ha detto con schiettezza. Con lo stesso timbro, poi, Tria ha toccato altri punti e altre figure di spicco, come per esempio Draghi. “Il futuro di Draghi? In Italia non farà il pensionato” Il tema nasce dal fatto che Mario Draghi ha il mandato in scadenza per la guida della BCE in autunno. Per Tria, ovviamente, non resterà certo con le mani in mano. “Può dare un grande contributo all’Italia, se ne avrà voglia. Non farà il pensionato, suppongo. Ha di fronte tante carriere, vedremo se sceglie di impegnarsi in Italia”. E poi, una sorta di chiarimento quasi metaforico. “Non porto con me immagini di santi laici o cattolici ma Draghi è un ottimo presidente della Bce e va annoverato tra i protettori dell’Europa perché con la frase ’faremo tutto il necessario per la moneta unica’ ha salvato l’Europa e aiutato molto l’Italia anche se la sua intenzione era più estesa”, ha detto Tria. Ma c’è anche un altro aspetto a cui tiene il ministro, quello legato alla vicenda sul figlio. Tria infatti decide di affrontare le polemiche che sono piombate sul figlio per la sua attività in favore dei profughi: “Io ammiro mio figlio e rispetto le sue idee, tutte, soprattutto quelle distanti dalle mie. Ha due lauree, è adulto, non va in giro con leggerezza. In ogni caso non è un volontario di una Ong”.