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Trump-Oms, è scontro sui finanziamenti

Il presidente Donald Trump, foto di Evan Vucci

In una lettera di quattro pagine postata sul suo profilo Twitter, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato l’Organizzazione mondiale della sanità. Se l’Oms “non si impegna su sostanziali miglioramenti nei prossimi trenta giorni – scrive Trump – renderò definitiva la mia decisione temporanea di sospendere i finanziamenti Usa all’Organizzazione e riconsidererò la nostra adesione”. Il destinatario della lettera è Tedros Adhanom Ghebreyesus, segretario generale dell’Oms, accusato di aver gestito male la pandemia da Covid-19 e di essere troppo filocinese.

Nel post il tycoon ha commentato: “Questa è la lettera inviata al dottor Tedros dell’Organizzazione mondiale della sanità. Non ha bisogno di spiegazioni!”

La lettera è stata inviata ieri, 18 maggio, nella giornata di apertura dell’assemblea annuale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Le accuse di Trump

Secondo Trump l’Oms ha dato giudizi “inaccurati e fuorvianti” sul coronavirus e ha troppo spesso lodato “la trasparenza” cinese sulla vicenda. Sono criticate la poca tempestività con cui ha dichiarato la pandemia e l’inadeguatezza delle risposte per combattere il virus. Errori “estremamente costosi per il mondo”. Per questo Stati Uniti e altri 116 paesi vogliono procedere con un’inchiesta indipendente per valutare la risposta di Pechino alla pandemia.

Ma la critica più feroce è la vicinanza dell’Oms alla Cina: leitmotiv di Trump nelle ultime settimane. Il presidente non ha digerito, anche giustamente, quando fu criticato da Ghebreyesus per aver sospeso i viaggi dalla Cina già dai primi di febbraio.

“L’unica via davanti all’Oms è se può attualmente dimostrare indipendenza dalla Cina. La mia amministrazione ha già iniziato le discussioni su come riformare l’Organizzazione”, ha detto Trump prima di chiudere con un commento che sa di spot elettorale: “Non permetterò che i dollari dei contribuenti americani continuino a finanziare un’Organizzazione che non sta chiaramente servendo gli interessi dell’America”.

Il presidente aveva già deciso di sospendere i fondi lo scorso 14 aprile, ma era una misura temporanea. Adesso la minaccia ha un indirizzo preciso.

La replica della Cina

Una lettera “che inganna l’opinione pubblica e infanga la Cina”. A dirlo è il ministro degli esteri cinese, Zhao Lijian, in risposta alle accuse di Trump. Secondo Zhao, Trump cerca solo un modo per “spostare le colpe della risposta maldestra” della sua amministrazione alla pandemia.

Mario Bonito