TUNISINO NON SALDAVA IL DEBITO, GUARDIA GIURATA GLI SPARA E POI GLI DA FUOCO

Prima gli ha esploso contro tre colpi di pistola quindi, dopo averlo legato, gli ha dato fuoco, abbandonando poi i poveri resti in una strada poco trafficata. Il tutto per un debito ’relativo’: il 32 tunisino non avrebbe pagato lo smartphone che la 33enne guardia giurata di Piombino gli aveva venduto qualche settimana prima. In realtà questa versione non ha molto convinto gli inquirenti, che sono risaliti all’autore del delitto dopo le indagini. Gli inquirenti hanno infatti scandagliato la vita del tunisino (controllando i suoi contatti telefonici), noto per essere uno spacciatore. La guardia giurata, oltre che essere un suo cliente, pare avesse anche rapporti di amicizia, infatti è risultato che in una circostanza i due erano insieme in auto, ed avevano subito un controllo occasionale da parte delle forze dell’ordine. Tuttavia il 33enne, assistito dal suo avvocato, ha confessato il delitto al pubblico ministero Fiorenza Marrara, ribadendo questa versione dei fatti. Senza precedenti penali, la guardia giurata è fermata in esecuzione del decreto di fermo emesso dalla Procura di Livorno per omicidio volontario del tunisino.Al momento però sembra che l’omicidio non sarebbe legato al mondo della droga.
M.