Uber pagherà 148 milioni di dollari per il furto dei dati nel 2016

    Una multa pari a 148 milioni di dollari, corrispondenti agli attuali 125 milioni, quelli che dovrà sborsare la società degli autisti Uber per chiudere definitivamente la questione legale relativa alla massiccia violazione di dati risalente al 2016, che la società avrebbe nascosto per un anno.?Ad annunciare la notizia il procuratore generale di New York, che ha dato la notizia dell’intesa tra Uber e i 50 Stati federati Usa, nonché con Washington. “Questo accordo dovrebbe inviare un chiaro messaggio: abbiamo tolleranza zero per coloro che ignorano la legge e lasciano le informazioni dei consumatori e dei dipendenti vulnerabili allo sfruttamento”, ha dichiarato Barbara Underwood, procuratore generale di New York, attraverso una nota. La Bloomberg ha sottolineato come si tratti della cifra più alta mai registrata in materia di violazione dei dati personali. Oltre al pagamento della multa la piattaforma deve implementare un sistema di allarme “esemplare” per la fuga di dati, garantire la sicurezza dei dati e coinvolgere una terza parte per verificare che i dati siano al sicuro, ha aggiunto.?Uber ha appreso della violazione a novembre 2016: l’attacco aveva coinvolto le informazioni personali di 57 milioni di clienti e aveva permesso di risalire ai numeri delle patenti di oltre 600mila conducenti americani, dettaglia l’agenzia finanziaria.?Uber non ha solo nascosto il furto di dati ma ha anche pagato 100.000 dollari di riscatto agli hacker perchè eliminassero i dati rubati. L’evento risaliva alla gestione di Travis Kalanick, il co-fondatore uscito dalla società ora affidata al rilancio di Dara khosrowshahi, che guarda alla quotazione per il prossimo anno. Dopo che venne alla luce, la fuga di dati portò Uber a cacciare il capo della sicurezza e all’auto-denuncia alla Federal trade commission, che per altro aveva già avuto da ridire su un simile episodio risalente al 2014. Dalla società hanno sottolineato come questo accordo sia in linea con le nuove condotte che Uber sta seguendo, “improntate a trasparenza, integrità, responsabilità”.?L’ammontare della sanzione verrà ripartito tra i vari territori, piuttosto che andare direttamente ai titolari di quei dati trafugati. Dice ad esempio Bloomberg che nell’Iowa gli oltre 600mila dollari spettanti andranno nel fondo dedicato ai Consumatori, mentre a New York arriveranno oltre 5 milioni di dollari. Uber ha anche assunto l’impegno di aumentare i controlli sulla sicurezza dei dati e affidarsi a una terza parte per verificare che gli standard siano all’altezza.