(Adnkronos) – “La questione aperta con la guerra in Ucraina troverà un compimento nel momento in cui ci sarà un pieno coinvolgimento dei Paesi del Mediterraneo allargato. E’ nel Mediterraneo che si gioca un pezzo fondamentale della partita iniziata in Ucraina”. Lo ha dichiarato il presidente di Med-Or, Marco Minniti, a margine della conferenza dal titolo ‘Ucraina e mediterraneo. C’è un filo rosso?’. Le tre grandi crisi scatenate dalla guerra in Ucraina, ovvero quelle alimentare, demografica ed energetica “hanno il loro compimento nel Mediterraneo”, ha proseguito Minniti, secondo cui “una pace stabile ha bisogno che si ridefinisca un nuovo ordine mondiale in cui c’è bisogno dei grandi protagonisti, ovvero Usa, Cina, Ue e India, ma anche di un protagonismo del Mediterraneo. Il mondo senza Mediterraneo non è né sicuro né orientato verso il progresso”.
“La comunità internazionale ha bisogno della stabilità” nel Nord Africa, dove “una crisi alimentare con tensioni sociali può provocare un drammatico effetto domino. Il rischio è avere un nuovo 2011 senza l’illusione di una nuova Primavera (Araba, ndr). Noi potremo avere drammatiche tensioni e destabilizzazione senza nemmeno la visione di poter costruire qualcosa di nuovo” ha continuato il presidente di Med-Or. Riferendosi nello specifico alla situazione in Libia, Minniti ha spiegato che “è forse il Paese al mondo che risente di più delle tensioni internazionali” perché “in questi anni è stato ‘epicentro’ di varie iniziative internazionale. Basta pensare che la Turchia è presente a Tripoli, la Russia in Cirenaica e c’è un ruolo particolarmente rilevante dei Paesi arabi come Emirati, Arabia Saudita e Qatar. Se la temperatura sale in Libia è un segnale a cui bisogna essere particolarmente attenti”.