Home ATTUALITÀ Ucraina, Zelensky: “Tregua falsa, pace solo con il ritiro russo”

    Ucraina, Zelensky: “Tregua falsa, pace solo con il ritiro russo”

    (Adnkronos) – “Ancora una volta il mondo ha potuto vedere oggi quanto siano false a ogni livello le parole che arrivano da Mosca” ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel messaggio per il Natale ortodosso, tornando a denunciare la Russia e la ‘finta’ tregua annunciata due giorni fa. “Hanno detto qualcosa su un cessate il fuoco….ma la realtà è che i russi hanno colpito Bakhmut e di nuovo altre posizioni ucraine” attacca Zelensky.  

    “Solo con l’espulsione degli occupanti russi dalle terre ucraine e l’eliminazione di ogni opportunità per la Russa di fare pressione sull’Ucraina e su tutta l’Europa si ripristinerà il cessate il fuoco, la sicurezza e la pace” sottolinea.  

    BOMBARDAMENTI RUSSI – L’esercito russo ha bombardato la periferia di Zaporozhye. Lo dice il sindaco di Zaporizhzhia, Anatoly Kurtev, secondo quanto riferisce Ukrinform. “Le esplosioni che l’intera città ha sentito sono un’altra prova che la Russia è un paese senza onore e coscienza. Nonostante il fatto che il nemico avrebbe annunciato un cessate il fuoco temporaneo a Natale, i russi hanno bombardato la periferia di Zaporizhzhia”, sottolinea il primo cittadino. Bombardamenti russi anche sulla città di Marefa, nella regione di Kharkiv, dove sarebbe morto un uomo di 50 anni. 

    Secondo il vice capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, Kyrylo Tymoshenko, sabato 7 gennaio alcuni missili hanno bersagliato una caserma dei pompieri a Kherson, nel sud del Paese. Testimoni, inoltre, riferiscono di colpi d’artiglieria sparati dalle posizioni dei filo-russi nel Donetsk, mentre il governatore ucraino di Luhasnk, Serhiy Haidai, ha sostenuto che sono stati lanciati 14 missili dall’entrata in vigore del cessate il fuoco. 

    INTELLIGENCE UCRAINA – Mosca si starebbe preparando a ordinare la mobilitazione di altri 500mila coscritti a gennaio, dopo i 300mila chiamati ad arruolarsi lo scorso ottobre. Lo ha annunciato Vadym Skibitsky, vice capo dell’intelligence militare ucraina, citato dal Guardian. Secondo l’ufficiale, i nuovi coscritti servirebbero a lanciare nuovi attacchi che la Russia ha intenzione di sferrare in primavera e in estate nell’est e nel sud dell’Ucraina. Un segnale, secondo Kiev, che i russi non hanno alcuna intenzione di fermare la guerra. 

    Mosca, dal canto suo, finora ha sempre negato di preparare una nuova ondata di mobilitazione. Vladimir Putin ha dichiarato a dicembre che “non ha senso parlarne” e valutare il richiamo di ulteriori riservisti dal momento che solo la metà di coloro che sono stati mobilitati ad ottobre stanno effettivamente combattendo. 

    LE SANZIONI DI ZELENSKY – Tra le 119 personalità russe sanzionate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ci sono il regista Nikita Mikhalkov, la soprano Anna Netrebko, il filosofo Aleksander Dugin e la caporedattrice della Tv Russia Todal Margarita Simonyan. L’elenco completo è stato pubblicato sul sito della presidenza ucraina e le sanzioni vanno dal blocco dei conti bancari, alla sospensione degli obblighi economici e finanziari, dalla cessazione degli scambi e della cooperazione culturale al divieto di entrare in Ucraina fino alla revoca delle onorificenze concesse da Kiev. Queste restrizioni resteranno in vigore per dieci anni. 

    BAMBINI UCRAINI UCCISI – Sono almeno 453 i bambini ucraini uccisi dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio e 877 i minori feriti, ha reso noto il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov precisando che “i numeri reali sono molto più alti. La Russia commette crimini di guerra e non intende fermarsi”.  

    AIUTI E PRESTITI A KIEV – La Banca centrale ucraina lo scorso anno, dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, ha ricevuto in prestiti e aiuti dall’estero più di 32 miliardi di dollari, una cifra pari al 16 per cento del Pil del Paese prima della guerra. Il 40 per cento di questa cifra è arrivata dagli Stati Uniti, poco meno del 25 per cento dall’Unione europea, e l’8 per cento dal Fondo monetario internazionale. Da sola, la Germania, ha contribuito con 1,6 miliardi. Il Pil del Paese è crollato del 30 per cento nel 2022 a causa della guerra.