UE, NON E’ PIACIUTO IL RICORSO PRESENTATO DALL’ITALIA: SU EMA CI SIAMO GIA’ ESPRESSI IN 27

“Gli Stati membri si erano impegnati in anticipo a rispettarne l’esito: la procedura di voto per decidere la nuova sede dell’Ema è stata approvata dai 27 capi di Stato e di governo dell’Ue”. Sottolineando tale situazione, fonti Ue hanno così commentato i ricorsi presentati contro l’assegnazione della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco ad Amsterdam (che non aprirà nei tempi previsti), dall’Italia e dal Comune di Milano. Come tengono infatti a sottoineare da Bruxelles, la procedura ben spiegava che “la decisione verrà presa con un procedimento di voto, il cui risultato gli Stati membri si impegnano in anticipo a rispettare”. Tuttavia, a rinforzare le ragioni del ricorsi presentati dall’Italia, il fatto che, contrariamente al requisito secondo cui l’Ema avrebbe dovuto essere operativa e funzionale dal 30 marzo 2019, tale condizione “risulterebbe non soddisfatto” dalla soluzione individuata – in ritardo – dalle autorità olandesi le quali, in attesa che venga completato il Vivaldi Building, l’Ema sarà temporaneamente ospitato presso lo Spark Building. Tra l’altro, sottolinea ancora il ricorso, nemmeno il quinto requisito sarebbe stato rispettato in quanto viene spiegata l’esigenza dell’immediato insediamento dell’Ema, “concernente la continuità funzionale dei compiti dell’agenzia, in particolare garantendo una transizione rapida e senza soluzione di continuità nella nuova sede”. Motivazioni per le quali il nostro Paese, e Milano in particolare, “giustifica il dubbio che la scelta dell’offerta presentata da Amsterdam sia il frutto di una rappresentazione della situazione di fatto non corrispondente al vero o, quanto meno, di un’istruttoria carente e lacunosa”.
M.