’UN INCONTRO CORDIALE ED APPROFONDITO’ MA ALL’ATTO PRATICO INUTILE: E’ ROTTURA TRA PD E SINISTRA

    “Non abbiamo dato la disponibilità a una trattativa in quanto abbiamo ri-sottolineato come le differenze di impostazione politica fra noi e il Pd sono su temi di fondo che interessano la vita delle persone e su queste non ci sono dei credibili piani di convergenza”. Dunque ’fumata nerissima’, come si evince dalla dichiarazioni di Cecilia Guerra (capogruppo di Mdp al Senato), rilasciate al termine dell’incontro con il vicesegretario Pd Maurizio Martina, Piero Fassino e Cesare Damiano. E per quanto si sottolinei che sia stato “un incontro cordiale e approfondito”, il succo è che tra Pd e sinistra vi sia ormai una rottura definitiva. Come ha poi riferito anche Giulio Marcon, capogruppo di Si-Possibile alla Camera: “Ai nostri ospiti abbiamo detto che il tempo è scaduto: non ci sono margini per alcuna intesa con chi in questi anni ha fatto delle politiche che riteniamo sbagliate. Scelte che abbiamo contestato duramente. Costruiremo insieme ad Articolo 1, a Possibile e a tante esperienze della società civile una lista per dire che la nostra Italia ha bisogno di politiche diverse da quelle che il Pd ha realizzato in questi anni. Il 3 dicembre – ha aggiunto Marcon – avremo una grande occasione per mettere in evidenza la partecipazione del popolo della sinistra a questa nuova esperienza e naturalmente Grasso sarà il nostro leader”. Dal canto suo Piero Fassino ha riassunto il confronto spiegando che “Ci siamo presentati con una proposta vera e sincera di misure che potessero diventare un punto di convergenza, e a questa nostra disponibilità ci è stato risposto che le proposte erano certamente interessanti e innovative ma che non sussistono le condizioni politiche per determinare un’intesa. Naturalmente non posso che esprimere rammarico – ha quindi aggiunto – Non capisco perché ci si debba precludere al prosieguo di un confronto che avrebbe potuto portare a un’intesa e consentire al centrosinistra di presentarsi unito agli elettori. Com’è noto i matrimoni per farli bisogna essere in due. E quindi, di fronte a questo atteggiamento di non disponibilità, noi ne prendiamo atto”.
    M.