UN INTERESSANTE STUDIO CONDOTTO DALL’AGENZIA DI STAMPA ADNKRONOS RIVELA CHE LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE SONO COSTATE AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 250 MILIONI IN UN ANNO

 

Un’interessante studio condotto dall’agenzia di stampa Adnkronos, rivela che al ministero della Giustizia le intercettazioni telefoniche costano in media 250 mln l’anno. I dati, relativi al 2016, parlano di una spesa di 70 mln nel primo quadrimestre e, circa 230 mln per l’intero anno. Nel 2015 la spesa è stata di 245 mln, in leggero calo rispetto ai 250 mln del 2014 e del 2012 ma superiore ai 235 mln spesi del 2013. L’ ultima ’Relazione sullo stato delle spese di giustizia’, relativa al secondo semestre 2015 e al primo semestre 2016, si evidenzia “una forte flessione” della spesa. “Anche per le intercettazioni, come per la generalità delle spese di giustizia, si deve tener presente che non è possibile prevedere, con precisione, quella che potrà essere la spesa di un dato anno in quanto detta tipologia di spesa è fortemente condizionata da imprevedibili esigenze processuali, nonché dai tempi con cui gli uffici giudiziari procedono alla liquidazione delle fatture (che avviene con decreto del magistrato) che risentono, tra l’altro, delle note carenze di personale che da anni affligge gli uffici giudiziari”. Tuttavia, la dotazione di bilancio è stata ridotta a seguito di una serie di disposizioni normative, come quelle conseguenti al decreto legge sulla spending review che prescrive al mistero della Giustizia di “adottare misure volte alla razionalizzazione dei costi dei servizi di intercettazione in modo da assicurare risparmi di spesa non inferiori a 40 mln a decorrere dall’anno 2013”. La legge di stabilità 2013 prevede ulteriori risparmi di spesa per 10 mln da conseguire stabilendo “un canone annuo forfettario per il ristoro dei costi sostenuti dagli operatori telefonici”.