UNIONI CIVILI – ARRIVA IL Sì IN SENATO: FIDUCIA CON 173 VOTI

Finalmente è arrivato il via libera del Senato sulle unioni civili con 173 voti favorevoli, 71 i voti contrari nessun astenuto: superata la soglia per raggiungere la maggioranza, quota 161. Provvedimento che ora passerà alla Camera. Fondamentale il voto unanime dei senatori di Ala, 18 su 19 votano a favore. Applausi dai banchi del Pd, felice Monica Cirinnà che ha commentato a caldo: “E’ un primo passo, una vittoria con un buco nel cuore. Questa è una legge importantissima ma penso anche ai figli di tanti amici. Ora dobbiamo fare un secondo passo, siamo a metà della scala”. Soddisfatto anche il premier Renzi, che su Facebook, ha espresso il proprio parere favorevole. “Lagiornata di oggi resterà nella cronaca di questa Legislatura e nella storia del nostro Paese.Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Se come minaccia qualcuno io andrò a casa perché ’colpevole’ di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno – precisa il premier – lo farò a testa alta. Perché oggi l’Italia è un Paese più forte. Perché oggi siamo tutti più forti”. Via dal testo la stepchild adoption e il richiamo alla fedeltà. Anche se arriva la contromossa di un gruppo di senatori Pd che, a questo punto, presenta un ddl  per togliere il riferimento all’obbligo della fedeltà reciproca dal codice civile. Dure le parole del ministro dell’interno Angelino Alfano: “Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica“. Forte la replica dell’ex Pd Pippo Civati: “Chiediamo ad Alfano di prendere la macchina del tempo che lo ha portato fino a noi e di ritornare alla preistoria da cui proviene. Un ministro dell’Eterno ritorno alla discriminazione. Si dimetta”. Pensiero analogo della sinistra dem che tramite Roberto Speranza attacca. “Caro Alfano l’unica cosa contro natura di questi giorni è stato l’oscurantismo di chi non vuol riconoscere l’uguaglianza dei diritti delle persone”. “Caro Speranza – risponde Alfano – è secondo natura che due uomini abbiano un figlio? E’ secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta del prezzo. No, caro Speranza. Anche la politica ha un limite: la natura”. Parole al miele del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che esorta a festeggiare la parità dei diritti. “Credo che oggi dovrebbe prevalere il buon senso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all’Italia è consentire alla Costituzione di trovare piena applicazione e di affermare finalmente che il progetto di vita tra due persone dello stesso sesso non vale meno di quello tra un uomo e una donna.Il regalo all’Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta”. Pensieri contrastanti che accompagneranno, sicuramente, il ddl Cirinnà fino alla Camera.

D.T.