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Usa spingono per accordo internazionale per sicurezza navi

Il presidente Donald Trump, foto di Evan Vucci

Querelle internazionale e diplomatica che riguarda gli Stati Uniti. Nelle ore in cui il suo presidente è impegnato a scaramucce non soltanto di stampo istituzionale con l’ambasciatore britannico e il governo May, gli Usa si concentrano su un’altra questione: quella della sicurezza delle navi.

Sicurezza delle navi: Usa premono per accordo internazionale

Il capo dello Stato maggiore americano, il generale Joseph Dunford, ha dichiarato l’intenzione del governo USA di creare una coalizione militare internazionale per assicurare la sicurezza delle acque attorno all’Iran e allo Yemen.

Il target di questa missione, ha ammesso il generale Dunford, è ”garantire la libertà di navigazione” nella intera zona. Soprattutto, anche se non esclusivamente ovvio, per ragioni commerciali.

Da lì infatti passano diverse cruciali rotte commerciali. Dunque equilibrio e sicurezza sono fondamentali anche per dare stabilità a movimenti, transazioni e traffici.  Come è noto, a giugno gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di aver attaccato petroliere e navi nelle acque del Golfo.

Da lì è partita tutta una escalation che sta portando i due paesi sempre più verso un pericoloso, deleterio scontro che naturalmente avrebbe crude ripercussioni sull’intero panorama internazionale.

Aggiornamento ore 8.31

Il generale Dunford ha chiarito come siano in corso colloqui tra gli Stati Uniti altri Paesi che hanno mostrato la ”volontà politica” di appoggiare gli Usa nell’avallare questo progetto.

Gli Stati Uniti, ha poi continuato a chiarire il generale, si occuperanno del ”comando e del controllo” delle navi, intanto che ad altri Paesi spetterà il compito di gestire le imbarcazioni per pattugliare.

I militari americani, ha poi continuato Dunford, ”lavoreranno direttamente con gli eserciti per individuare le capacità specifiche” di ogni Paese in grado di sostenere il progetto.

Come è ben noto, si sta parlando di una zona strategicamente cruciale, fondamentale. Lo Stretto di Hormuz e quello di Bab al-Mandab sono zone strategiche che forniscono l’accesso al Golfo e al Mar Rosso.

La buona riuscita dell’iniziativa dipende dal numero di Paesi che vi aderiranno, ha detto Dunford.

Aggiornamento ore 12.29

‘Con un numero esiguo di interessati, possiamo avere una missione ridotta. Penso che probabilmente nelle prossime due settimane capiremo quali Paesi sono interessati all’iniziativa”.

Queste le parole con cui ha chiosato sulla questione il capo dello Stato maggiore americano, il generale Joseph Dunford, dopo la diffusione della notizia relativa all’intenzione del governo USA di realizzare una coalizione militare internazionale per la sicurezza delle acque attorno all’Iran e allo Yemen.

Si ricorda, a tal proposito, che non più tardi del mese scorso il Segretario di Stato americano Mike Pompeo aveva ammesso di sperare che oltre 20 paesi, tra cui gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita, potessero lavorare insieme per garantire la sicurezza marittima.

Una cooperazione internazionale è ciò che si auspica anche Trump che, intanto, ha rotto i rapporti con l’Ambasciatore britannico.

“Non avremo più rapporti con l’ambasciatore britannico. Almeno la buona notizia è che presto il Regno Unito avrà un nuovo premier. Theresa May e i suoi hanno fatto un disastro con la Brexit: io le ho sempre detto che cosa doveva fare ma non mi ha mai ascoltato”.

Così Donald Trump dopo le dichiarazioni dell’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Sir Kim Darroch, che in alcune comunicazioni aveva criticato aspramente il premier Usa definendolo “Inetto”, “incompetente, “insicuro”, “vanesio” e altro ancora.

Col sospetto che  le polemiche nascondano un piano pro Brexit, così da poter scagliare un colpo letale alle linee “europeiste” di Darroch. Trump, d’altronde, pare sogni come ambasciatore a Washington il brexiter e amico Nigel Farage. Resta da capire come evolverà la vicenda.

Aggiornamento ore 17,54