ULTIME NOTIZIE

Vaccino anti-Covid, carceri: detenuti e agenti tra le categorie prioritarie. Francesca Palumbo: “Essenziale tutelare la salute di ogni individuo”

In seguito ai recenti fatti di cronaca, ovvero la diffusione del coronavirus nel carcere di Rebibbia, dove si sono registrati oltre cento contagiati, è emerso un tema importante e poco trattato: l’avvio della campagna vaccinale a detenuti e al personale di polizia penitenziaria.

In questo senso il governo si è mosso, includendo tra le categorie prioritarie (dopo personale sanitario, over 80, ospiti delle Rsa e operatori pubblici essenziali) anche reclusi e agenti. Una decisione “probabilmente impopolare”, ma che “rispecchia criteri scientifici, etici e giuridici”, nonché “una scelta di ragionevolezza e buon senso”, spiega la dottoressa Francesca Palumbo, volontaria dell’Associazione Antigone, onlus per i diritti e per le garanzie nel sistema penale.

Leggi anche: Focolaio Rebibbia: sovraffollamento e 90 detenuti positivi. Una decina gli agenti contagiati, un suicidio

“Bisogna pensare che il carcere è un luogo chiuso, promiscuo – prosegue Palumbo – nel quale le condizioni precarie in cui versano le strutture detentive italiane e il forte sovraffollamento impediscono condizioni igieniche minime per prevenire la diffusione del virus. È essenziale tutelare la salute di ogni individuo, ristretto o libero che sia, come previsto dall’articolo 32 della Costituzione”.