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Vaccini, ecco il nuovo Nuvaxovid, che non si basa sull’Rna messaggero ma usa le proteine. Non è esente da reazioni

Come annunciato ieri, l’Agenzia europea del farmaco (Ema), ha dato parere positivo sul nuovo vaccino anti-covid prodotto da Novavax. Un via libera all’immissione in commercio, ribadito anche dal Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp), raccomandando però di ‘concedere un’autorizzazione condizionale per il prodotto dai 18 anni d’età’.

Nuvaxovid, efficace al 90% contro il Covid-19 ma ancora non testato contro la variante Omicron

Al momento l’unica certezza è che questo nuovo vaccino (i trial hanno coinvolto oltre 45mila persone), ha mostrato un’efficacia vicino al 90% per quel che riguarda il Covid ma, al momento non ci sono elementi relativi alla neo variante Omicron.

Nuvaxovid, non è un vaccino basato sull’Rna messaggero ma, come i ‘classici’, agisce attraverso le proteine

Il quinto a disposizione delle autorità sanitarie, a differenza di Pfizer e Moderna, Nuvaxovid non è un vaccino basato sull’Rna messaggero ma, diversamente, secondo un meccanismo ormai rodato, agisce attraverso le proteine, un sistema che potrebbe quindi incoraggiare i più restii ad accettarlo.

Nuvaxovid, il Prof. Falcone: “Come tutti i vaccini può avere le sue reazioni avverse, le sue risposte anomale”

Come spiega il professore associato di malattie infettive all’università di Pisa e segretario della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), Marco Falcone, ”è un vaccino che si chiama a subunità proteica, una tecnologia già molto utilizzata in altri vaccini: prendiamo una proteina purificata del virus, che viene inoculata e stimola la risposta immunitaria in una maniera simile ad alcuni vecchi vaccini come quello contro l’epatite B. Tuttavia non parliamo di un vaccino con meno effetti collaterali o esente a priori da rischi. Come tutti i vaccini può avere le sue reazioni avverse, le sue risposte anomale”.

Nello specifico, informa l’esperto, ”La differenza è che il vaccino di Novavax utilizza una piattaforma che non è innovativa come quella mRna, ma una già sperimentata in passato che potrebbe rendere più tranquille le persone che hanno delle riserve sulle tecnologie più nuove“.

Nuvaxovid, il Prof. Falcone: “Molte persone per non fare i vaccini a mRna, hanno subito maggiori effetti collaterali e scarsa protezione”

Ad ogni modo, aggiunge il Prof. Falcone, Ciò detto, “non ci sono elementi per avere dubbi e riserve sui vaccini a mRna. Molte persone diffidenti, per non fare quello a mRna, hanno preferito fare i vaccini a vettore virale tipo Johnson&Johnson e AstraZeneca, che poi sono stati quelli con maggiori effetti collaterali e minore efficacia. Di J&J si sa oramai che la monodose è completamente inefficace nel prevenire la malattia. Viceversa, con un miliardo e mezzo di vaccini mRna nel mondo, non ci risultano enormi problematiche“.

Nuvaxovid: gli effetti indesiderati, lievi o moderati, sono gli stessi avvertiti negli latri vaccini già in commercio

Altro tema ‘caldo’, gli effetti indesiderati legati all’assunzione del Nuvaxovid che, come spiega l’Ema, nella fase degli studi, si sono dimostrati lievi o moderati e, per lo più scomparsi un paio di giorni dopo la vaccinazione. Tra i più comuni, evidenziati quelli già noti come per gli altri vaccini: sensibilità o dolore al sito di iniezione, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, sensazione generale di malessere, dolori articolari e nausea o vomito. Ovviamente, il monitoraggio circa la sicurezza e l’efficacia del nuovo vaccino, continuerà attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Unione e, mancano che il suo uso si allargherà in Ue, proseguiranno ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee.

Max