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Vaccino ai 12-17enni: la Germania dice ‘NO’. Ma Galli non ci sta e ribatte: “Più elementi a favore che contro”

Non mi sembra una grande idea quella di assumere atteggiamenti di questo tipo nei confronti del vaccino dei più giovani. E comunque, con le nuove varianti, tra i più giovani il virus circola, al momento senza effetti gravi ma non sappiamo per il futuro. Anche nell’ottica di limitare una circolazione maggiore del virus sono del parere che la vaccinazione sia un fatto ad oggi, anche nei ragazzi, sostanzialmente positivo. Veri elementi per dire che non vada bene, al momento, non ce ne sono. Ci sono più elementi a favore”.

Così, estremamente convinto che “sono più gli elementi a favore che contro”, il direttore di Malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, commentando la scelta delle autorità sanitarie della Germania, che hanno opposto un secco ‘No’ al vaccino (comunque Pfizer), per i ragazzi della fascia d’età compresa fra i 12 ed i 17 anni.

Se altrettanti prestigiosi scienziati tedeschi si sono opposti, Galli invece persevera…

Per carità, ciascuno ha le sue opinioni ed ha il diritto di esternarle, certo è che se altrettanti prestigiosi scienziati – in questo caso tedeschi – si sono schierati contro la vaccinazione dei giovanissimi, sicuramente avranno le loro ragioni. Oltretutto, come noi, la Germania il Covid lo ha subito ed anche duramente.

Ma Galli ha una sua linea. Tuttavia l’infettivologo milanese riconosce che “è evidente che per la questione vaccini vanno considerati due elementi: l’interesse generale della popolazione e quello individuale, nel rispetto del rapporto rischio- beneficio di chi si vaccina”. Infatti, spiega, “Se per il vaccino a vettore virale ho pochi dubbi sul fatto di dover riconsiderare l’uso nei giovani, per quanto riguarda l’uso del vaccino Pfizer tra gli adolescenti mi iscrivo ancora tra quelli che hanno una posizione, sulla base dei dati disponibili, che considera globalmente che il beneficio del vaccino superi i rischi che qualcuno prospetta”.

Galli: “E’ vero, i giovani non finiscono in rianimazione, ma quali saranno gli effetti della malattia nel tempo?”

Insomma Galli la pensa diversamente: ”per quanto sia difficile che l’infezione porti i giovani in terapia intensiva, è anche vero che se non ci si becca questo virus è meglio. Non conosciamo ancora i suoi comportamenti futuri”.

Ma, allora – vorremmo domandargli – conosciamo forse i comportamenti futuri del vaccino a mRna nei ragazzini oggi 12enni?…

Max