Vaccino AstraZeneca: news Italia tra seconda dose, open day e bugiardino

Vaccino AstraZeneca protagonista in Italia, a partire dal Lazio, con il successo degli open day. Il vaccino covid, finito sotto i riflettori per rari casi di trombosi segnalati e in Italia raccomandato agli over 60, negli ultimi giorni è salito alla ribalta per l’iniziativa della regione Lazio. Sabato e domenica migliaia di persone si sono messe in coda per ricevere la prima dose riservata agli over 40. In estate, verrà somministrata la seconda (tra la fine di luglio e l’inizio di agosto) che da sempre viene regolarmente fissata per chi ha ricevuto anche la prima nei mesi scorsi. 

“Visto il successo che c’è stato, le modalità molto semplici di accesso e anche le file, molto ridotte, lo ripeteremo durante tutti i fine settimana. Il prossimo fine settimana sarà ancora per gli over40. Poi, man mano, scenderemo anche sulle altre fasce in maniera coerente con la programmazione regionale e nazionale. Per i maturandi stiamo ragionando di farne uno ad hoc intorno al 2 giugno, la Festa della Repubblica”, ha detto l’assessore al Welfare del Lazio, Alessio D’Amato. Lo scetticismo di molti cittadini, insomma, sembra un ricordo. Un’iniziativa analoga si profila in Sicilia: Da domani, per tre giorni, gli over 40 potranno vaccinarsi con AstraZeneca in tutti gli hub dell’Isola, anche senza prenotazione. L’iniziativa della giunta Musumeci punta all’immunizzazione della maggior parte di persone che, volontariamente, accettano il farmaco anglosvedese.
 

L’Aifa, del resto, attraverso le parole del presidente Giorgio Palù recentemente ha ricordato che “non c’è mai stato un divieto” alla somministrazione di AstraZeneca negli under 60. L’Agenzia europea del farmaco “Ema non ha posto restrizioni per età, mentre Aifa ha solo dato un’indicazione per uso preferenziale agli over 60. Il suggerimento è stato interpretato come regola, ma non è così”. 

E’ sempre utile fare riferimento al foglio illustrativo, aggiornato dopo i casi di trombosi rare avvenuti in Europa. Nel foglio presente sul sito Aifa (qui il Pdf), che come limite d’età minimo per la somministrazione segnala i 18 anni, al paragrafo ‘Disturbi del sangue’ si legge: “Coaguli di sangue molto rari, spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), in associazione a bassi livelli di piastrine nel sangue, in alcuni casi accompagnati da sanguinamento, sono stati osservati dopo la vaccinazione con Vaxzevria (il nuovo nome del farmaco, ndr). Questa condizione includeva casi gravi con coaguli di sangue in siti diversi o insoliti come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo. La maggior parte di questi casi si è verificata nei primi quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne sotto i 60 anni di età. In alcuni casi questa condizione ha provocato morte”. 

Nel paragrafo dedicato ai ‘Possibili effetti indesiderati’ si legge ancora: “Come tutti i medicinali, questo vaccino può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Se nota la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato non menzionato in questo foglio illustrativo, informi il medico, il farmacista o l’infermiere. Richieda assistenza medica urgente se si manifestano sintomi di grave reazione allergica. Tali reazioni possono includere una combinazione di uno qualsiasi dei seguenti sintomi: 

– sensazione di svenimento o stordimento 

– cambiamenti nel battito cardiaco 

– fiato corto 

– respiro sibilante 

– gonfiore delle labbra, del viso o della gola 

– orticaria o eruzione cutanea 

– nausea o vomito 

– mal di stomaco. 

Con Vaxzevria possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati: 

Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10) 

– dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l’iniezione 

– sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale 

– brividi o sensazione di febbre 

– mal di testa 

– sensazione di malessere (nausea) 

– dolore alle articolazioni o dolore muscolare 

Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10) 

– gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l’iniezione 

– febbre (>38 °C) 

– malessere (vomito) o diarrea 

– bassi livelli di piastrine nel sangue 

Non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100) 

– sonnolenza o sensazione di vertigini 

– diminuzione dell’appetito 

– ingrossamento dei linfonodi 

– sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea 

Molto rari (possono interessare fino a 1 persona su 10.000) 

– coaguli di sangue spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), associati a bassi livelli di piastrine nel sangue”.