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“Vaccino obbligatorio: due 2 italiani 3 favorevoli ma governo e Cts debbono rispettare e rassicurare i timorosi”, spiega Altroconsumo

Per motivi di ‘colore’, perché spesso chi fa rumore fa notizia, quando in fatto di vaccini e green pass si da spazio alle fonti istituzionali, di contro, la maggior parte dei media punta subito i fari a favore del pensiero contrario. C’è però un ‘piccolo particolare’ spesso trascurato: il popolo italiano è anche composto da persone che – sebbene ‘spaventate’ – non sono affatto contrarie al vaccino ed al green pass, ma si da loro spazio raramente.

Così Altroconsumo, ha deciso di ‘indagare’ più da vaccino su come la pensano la maggior parte degli italiani rispetto a questi temi di grande ‘area popolare’, andando ad intervistare un campione di sondaggio composto da oltre mille italiani tra i 18 e i 74 anni.

VACCINO ANTI-COVID – Dal campione intervistato è emerso che due italiani su tre sono favorevoli all’ipotesi di rendere obbligatoria per gli adulti al somministrazione.

Se in tanti, senza remore, hanno ammesso di ‘temere’ la terza dose, poco meno della metà dei genitori con figli under 12 si dichiara invece propensa a farli vaccinare. Ma non solo, il 23% ha apertamente dichiarato che non li farà vaccinare.

GREEN PASS – Premesso che, al di là dei ‘proclami’ e delle ‘rumorose proteste’, i numeri ci dicono che green pass, solo 10 italiani su 100 non ce l’hanno e più della metà di chi lo ha dice che lo fa sentire più sicuro nei luoghi pubblici.

L’IRREMOVIBILITÀ DEI NO VAX – Nell’affermare senza possibilità di smentita, che la disponibilità a vaccinarsi è ad appannaggio della maggioranza della popolazione, l’indagine di Altroconsumo rivela all’opposto altrettanta ‘convinzione’ nel rifiutare le somministrazioni.

QUANTI E CHI SONO I VACCINATI  – In proporzione, almeno fino allo scorso 15 novembre, quanti hanno accettato di rispondere al sondaggio, l’82% era vaccinato con un ciclo completo. Ed ancora,  se soltanto il 2% di questi ha già ricevuto la terza dose, appena il 6% ha fatto soltanto la prima dose. Sorprende infine apprendere che, tra chi è vaccinato è più alto il livello di istruzione e migliore la situazione economica rispetto a chi non lo è. Diversamente, il 12% dichiara di non essersi vaccinato, e di non essere minimamente intenzionato a farlo.

PROBLEMI NELL’ACCESSO AI VACCINI – Come vedremo c’è poi chi, anche pur essendo d’accordo con le somministrazioni, non è tuttavia riuscito a vaccinarsi per i più disparati motivi. Basti pensare che ben il 23% fra quanti ora vaccinati, o in attesa di farlo, ha dovuto ‘combattere’ contro oggettive difficoltà, come quelle legate all’impossibilità di perdere giornate di lavoro, alla prenotazione, fino a problemi logistici, legati alla lontananza dall’hub vaccinale.

VACCINO E GRAVIDANZA – In ambito europeo, come riscontrato dallo studio condotto dall’organizzazione Euroconsumers sulle donne in gravidanza, sono state prese a campione cittadine in gravidanza di Belgio, Italia, Spagna e Portogallo. Ebbene, nella maggior parte dei casi, il medico curante ha suggerito loro di aspettare la fine della gravidanza per ricevere le somministrazioni. Il fatto ‘curioso’ invece è che, almeno per quel che riguarda il nostro Paese, è proprio il ministero della Salute a raccomandare alle donne in gravidanza la vaccinazione anti-Covid, sia al secondo e terzo trimestre di ’attesa’, che nelle donne che allattano.

LE MOTIVIVAZIONI OPPOSTE DAI NO VAX – Alla domanda perché non si fosse vaccinato, tra quanti interni al campione rappresentativo, uno su due (51%) ha replicato di non ritenere sicuri i vaccini; circa 4 su 10 (38%) non li ritengono invece efficaci. Qui probabilmente prevale la mancanza di chiarezza rispetto a quello che è l’obiettivo che il vaccino si propone: non di non ammalarsi, ma piuttosto, di non finire in ospedale con una forma grave di Covid. Ed ancora, il 22% si è giustificato affermano di  non far parte di una categoria definita a rischio. Anche qui evidentemente non ‘influisce’ quello che può essere considerato ‘il valore sociale della vaccinazione’: a parte la possibilità di rallentare – se non di spezzare – la circolazione del virus, così come quello di evitare il sovraccarico dei servizi sanitari pubblici. Infine, ‘pesa’ anche lo scetticismo’, con il 45% dei contrari al vaccino, che non ferma di non avere affatto fiducia nella buona fede di chi lavora per approvare i vaccini mentre (la tesi più ‘accreditata’), il 45% è fermamente convinto che a latere della vaccinazione vi sono interessi politici ed economici nascosti.

COME LA UE HA GESTITO LA VACCINAZIONE – Chiamati ad illustrare le modalità dell’approvazione dei vaccini e, soprattutto, l’atteggiamento dell’Unione europea, il 20% ha condiviso il sistema di gestione e di acquisto delle dosi da parte di Bruxelles. Diversamente, una fetta ben più sostanziosa (il 43%), è invece del parere l’Ue abbia gestito male la situazione. In un crescendo di ‘reticenza’, ecco che il 54% ha rivendicato da parte di Bruxelles maggior trasparenza nell’ambito delle negoziazioni. Di contro, appena il 30% è convinto del fatto l’Ue abbia avuto una sua utilità nel fine di riuscire ad ottenere un accordo migliore rispetto a quanto sarebbero invece riusciti ad avere i singoli Stati. Non a caso, oltre  il 30% si è infatti dichiarato convinto che il nostro Paese l’Italia fatto ugualmente bene, se non meglio dell’Ue. Infine, ricalcando uno ‘stereotipo’ ormai ricorrente, oltre il 25% degli intervistati denuncia che Bruxelles avrebbe agito favorendo più gli interessi delle case farmaceutiche, che quelli dei cittadini. Una ‘convinzione’ però condannata da circa il 30%.

GREEN PASS: LO HANNO 9 ITAIANI SU 10 – Intanto, quasi 9 italiani su 10 sono in possesso del Green pass. In molti (58%) sono stupiti dei pochi controlli, ed infatti lamentano di non essere mai stati ‘identificati’ nei luoghi dove invece l’obbligo lo imponeva. Riguardo poi ne pensano del certificato verde gli intervistati,  l’indagine di Altroconsumo rivela oltre la metà di questi (il 53%), dichiara di sentirsi molto più sicuro da quando è stato introdotto. Una percezione di sicurezza che e invece meno sentita da quanti (43% ), se ne servono per poter lavorare. Ed ancora, se il 33% non si sente più sicuro, il 20% è incerto mentre, il 48%, è convinto cheti tratti di una misura efficace per evitare la diffusione del contagio, Infine, il 30% afferma che non lo è, ed il 18% circa si dice incerto in merito.

GLI ITALIANI SULL’OBBLIGO VACCINALE – Un giudizio, quello sull’obbligo vaccinale, che se trova il 65% del intervistati favorevole se esteso a tutti gli adulti, cala invece comprensibilmente al 42% quando viene chiesto loro se lo siano altrettanto nell’estenderlo ai minori. Quindi, se pure qualcuno si dice d’accordo ad imporre l’obbligo ai ragazzi di 12-17 anni, appena – forse anche ‘troppi’ – concordano sull’estensione dell’obbligo ai minori di 12 anni.

LA TERZA DOSE ‘SPAVENTA’ – Inspiegabilmente, pur avendo affrontato le prime due somministrazioni – e dunque essersi resi conto di non aver subito nessuna conseguenza negativa – di fronte alla terza dose  un italiano su due ammette di nutrire ha timore, tuttavia si dice conscio della probabilità che (allo scopo di evitare altre pandemie), la vaccinazione molto probabilmente proseguirà anche dopo la terza dose. Un’altra fobia in tema di vaccinazione che attanaglia gli italiani, la vaccinazione eterologa: la paura cioè di dover ricevere la somministrazione di richiamo con un vaccini differente.

Altroconsumo: “I timori dei singoli vanno rispettati, governo ed istituzioni sanitarie debbono dare risposte efficaci”

Come spiega in merito a questo interessante sondaggio, Federico Cavallo, responsabile del sondaggio si Altroconsumo, ”I dati ci dicono che due consumatori su tre in Europa sono favorevoli alla vaccinazione obbligatoria degli adulti. Lo siamo pertanto anche noi. La ragione è molto semplice: solo il vaccino può portare alla definitiva sconfitta del virus che da oltre un anno affligge le nostre vite ed economie. Vanno rispettati i timori dei singoli, laddove ancora presenti. Noi per primi li abbiamo indagati proprio per favorire risposte efficaci da chi deve darle, Governo e istituzioni sanitarie in primis. Ma in questa fase storica, con i contagi in rialzo e nuove varianti che rischiano di vanificare gli sforzi fatti sin qui dai cittadini italiani ed europei, vanno assunte decisioni coraggiose che privilegino l’interesse collettivo“.

Altroconsumo: “La vaccinazione obbligatoria degli adulti è una strada difficile, ma necessaria soprattutto per i più deboli”

Decisioni coraggiose, sostiene cavallo, come ”La vaccinazione obbligatoria degli adulti. Solo con la diffusa assunzione di responsabilità da parte di tutti, che la grande maggioranza delle persone ormai condivide, si potrà proteggere la salute della popolazione, a partire dalle fasce più deboli o di coloro che, per particolari patologie, non possono vaccinarsi. Pensando innanzitutto a loro e raccogliendo la voce di una maggioranza forse meno ‘rumorosa’ e pertanto spesso inascoltata di persone, come Altroconsumo crediamo si debba procedere senza indugio su questa strada difficile, ma necessaria. La salute pubblica e la piena sicurezza sanitaria sono infatti i prerequisiti fondamentali per la ripresa economica, essenziale di fronte alla crescita di prezzi e inflazione che i consumatori stanno affrontando. Soprattutto, sono il fattore indispensabile per tornare finalmente a dare alle persone una realistica e stabile speranza per un futuro più sereno“.

Max