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Vaccino: ”Serve produrne di più, i paesi poveri non ne hanno e qui servirà una terza dose”

E’ ancora tutto da vedere, al momento sia le autorità sanitarie che l’Ema sono concordi nell’affermare che un ciclo completo di vaccini (entrambi le dosi), al momento basta per scongiurare eventuali conseguenze dannose per chi infettato e, per un periodo compreso fra 7 e 12 mesi (poi dipende dall’organismo di ciascuno di noi), la protezione dovrebbe essere garantita.

Ovvio però che sussistono categorie più fragili, come ad esempio gli anziani (spesso anche con patologie), che per ragioni anagrafiche sviluppano meno anticorpi, e per questi l’eventualità di una terza dose è un fattore determinante.

Tuttavia, vista soprattutto l’enorme disparità che c’è tra i paesi poveri e quelli ricchi, l’Oms è scesa in campo ricordando che mentre qui si pensa a una terza dose, in diverse aree del pianeta, milioni di soggetti fragili debbono ancora ‘vedere’ la prima dose.  Un richiamo giusto e doveroso, che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti.

Ricciardi: “Comprendo l’Oms, ma prima o poi la terza dose andrà fatta in tutto il mondo”

Ad ogni modo, il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza (e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma), Walter Ricciardi, è un convinto sostenitore della terza dose. Ed oggi ha spiegato che se la moratoria chiesta dall’Oms in merito alle terze dosi di vaccino anti-Covid, “la comprendo“, ha anche aggiunto che “prima o poi la terza dose andrà fatta in tutto il mondo. Serve produrre di più”.

Come ha affermato il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, “La richiesta di moratoria dell’Oms, è di non fare le terze dosi, per dare ai Paesi poveri la possibilità di vaccinare almeno il 10% della popolazione” ma, rimarca Rocciardi, “Questa però non può essere la soluzione”.

Ricciardi: “Bisogna aumentare la quantità di vaccini, la produzione è ancora scarsa”

Intanto, secondo l’esperto, ”Bisogna aumentare per tutti la quantità di vaccini perché un richiamo alla fine sarà necessario, visto che abbiamo evidenza che l’immunità scema con il tempo. Il punto è la quantità dei vaccini. E la vera soluzione sarebbe quella di incrementare la produzione perché ci possano essere per tutti. Attualmente la produzione è ancora troppo scarsa perché la sospensione del brevetto, di cui all’inizio si è parlato, è rimasta lettera morta. E’ chiaro che, se i vaccini sono pochi, non si riescono a soddisfare né le esigenze dei Paesi ricchi né quelle dei Paesi poveri“.

Ricciardi: “Bisogna accordarsi: da questa pandemia se ne esce tutti insieme”

Quindi il medico premette che si tratta di “un ragionamento che va fatto in maniera concordata. Certo è una chiamata importante da parte dell’Oms. E bisogna rifletterci su, ma bisogna conciliare le esigenze di sicurezza dei Paesi che hanno già avviato la campagna vaccinale con quelli che non l’hanno ancora avviata. Sicuramente da questa pandemia se ne esce tutti insieme, però serve riflettere molto bene sulle scelte”.

Ricciardi: “L’appello lanciato dall’Oms è rivolto al G20, e l’Italia lo presiede…”

Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza ricorda che l’appello lanciato dall’Oms “è al G20, ai Paesi più ricchi e che producono vaccini. E’ una riflessione che va fatta in questo ambito e dà all’Italia una grande responsabilità, perché il nostro Paese presiede il G20. Il 5 settembre ci sarà la riunione dei ministri della Salute del G20 e sarà una riflessione che verrà portata di sicuro su quel tavolo”.

Max